Una vita leggendaria, un'artista rivoluzionaria: Mercedes Sosa, cantante argentina, ha lasciato un solco profondo in tutto il Sud America.

Dal 9 luglio, in tutto il mondo è disponibile una nuova biografia scritta dall'autrice danese Anette Christensen che ricostruisce con rigore storico la vita e la carriera dell'artista latinoamericana. La data di uscita della pubblicazione di Christensen non è stata scelta a caso: proprio il 9 luglio Mercedes Sosa avrebbe compiuto 85 anni. L'artista nacque infatti il 9 luglio del 1935 a San Miguel de Tucumàn e morì a Buenos Aires il 4 ottobre del 2009.

Il libro è uscito anche in Italia con la traduzione di Valeria Bragante e la prefazione di Ginevra Di Marco. Il titolo in italiano è "Mercedes Sosa - La leggenda", mentre il sottotitolo recita: "Un tributo alla vita di una delle più grandi artiste rivoluzionarie contemporanee in America Latina".

Nella lista nera del regime in Argentina

La cantante argentina, che amava definirsi "cantora popular", lottò contro la dittatura e a favore della pace e dei diritti civili. Fu un'artista scomoda e dovette subire la censura e anche l'umiliazione dell'arresto avvenuto durante un suo concerto. Fu costretta all'esilio nel 1979 a Parigi e dopo a Madrid. Tornò in patria alla vigilia della caduta del regime.

Negli anni dell'esilio continuò a scrivere e cantare canzoni dedicate alla sua Argentina e inneggianti alla democrazia. Fu un'artista molto popolare e amata in tutti i paesi del Sud America.

La cantante diverse volte venne in Italia, prima negli anni Settanta e poi molti anni dopo quando cantò in un concerto di Natale alla presenza del Papa.

Di lei si ricorda anche l'esibizione con Luciano Pavarotti a Roma. Il suo ultimo concerto in Italia risale al 2008, appena un anno prima della sua morte.

L'autrice della biografia

Nella sua biografia, la scrittrice Anette Christensen traccia un profilo psicologico dell'artista raccontando come l'educazione familiare, le vicende politiche e le tragedie personali abbiano influito sulla sua vita e sulle sue opere.

Christensen, grande conoscitrice di Mercedes Sosa, che ha cominciato a studiare con interesse dopo la sua morte nel 2009 ed è entrata in contatto con familiari, conoscenti e amici della cantante, si è avvalsa anche del contributo di Konstantin Wecker nonché di Fabian Matus, figlio dell'artista e presidente della fondazione che porta il suo nome.

Secondo l'autrice, Mercedes Sosa si deve considerare un'artista di livello mondiale che supera i confini musicali e geografici e diventa un modello che conduce verso un mondo più empatico e compassionevole.