Esce il 15 settembre nelle sale cinematografiche italiane, Nido di Vipere, e distribuito con Officine Ubu (titolo originale Beasts Clawing at Straws). Esso è basato sul libro dello scrittore giapponese Keisuke Sone (che ha lo stesso titolo) e si tratta del film d'esordio come regista dell'attore sud-coreano Kim Yong-hoon.

Il film, che ha già fatto il giro dei festival di cinema internazionali, conferma la potenza crescente dell'industria cinematografica della Corea del Sud negli ultimi anni sul piano internazionale.

L'opera è un neo-noir, a cui si aggiungono delle scene con un'abbondante dose di commedia e di thriller e di dinamiche che ricordano quelle pulp di Tarantino, anche se "Nidi di Vipere" guarda molto verso i fratelli Cohen, raccontando il caos sia dell'esistente che dell'esistenza, con una storia piena di avidità e voracità.

La trama del film

La storia di "Nido di Vipere", racconta la difficile esistenza e convivenza tra un gruppo di persone sconosciute che sono legate da un borsa piena di soldi: ognuno di loro è legato a essa per un motivo differente.

Nel film si trovano personaggi assai diversi, come il doganiere indebitato Tae-young e il suo complice, Joong-man impiegato in una sauna, un ragazzo cinese, un gangster, un inserviente e una escort di un club notturno di nome Mi-ran. All'inizio i tre protagonisti sembrano non avere assolutamente nulla che li accomuna, se non la volontà di cambiare la propria vita.

Mi-ran è una vittima di abusi domestici, Tae-young rischia di essere ammazzato per non poter pagare i suoi debiti, Joong-man ha un lavoro poco redditizio e non guadagna abbastanza per poter pagare i suoi studi.

Il racconto è diviso in diversi capitoli, nei quali si va avanti e indietro nel tempo e nella cronologia. Il tutto si muove con lo sfondo della città di Pyeongtaek e quello della capitale sudcoreana: Seoul.

L'esordio da regista dell'attore Kim Yong-hoon

Il sud-coreano Kim Yong-hoon è un attore classe 1981 che approda sul grande schermo per la prima volta come regista, dopo aver partecipato a molti film nelle vesti di attore: da He Was Cool, Closer, Howling fino a Confession e When My Love Blooms.

Nel suo primo film dietro alla macchina da presa, egli dimostra di essere in grado di far funzionare molto bene il meccanismo narrativo, quello commerciale e di saper inserire una propria impronta all'interno della storia raccontata.