Jake La Furia, storico membro dei Club Dogo, si è raccontato in una lunga chiacchierata nel programma BSMT di Gianluca Gazzoli. Tra aneddoti, musica e riflessioni sulla scena rap italiana, Jake ha ripercorso l'incredibile successo della reunion dei Dogo: "Pensavamo di fare due Forum per non fare una figuraccia, invece in un giorno ne abbiamo riempiti dieci".
Il ritorno dei Club Dogo e il successo inaspettato
"Abbiamo scelto di ripartire dal nostro primo suono, non da dove avevamo lasciato", racconta Jake. "Volevamo fare un disco crudo, senza compromessi, registrato negli appartamenti di Milano presi su Airbnb per non farci sgamare.
Il risultato? Un entusiasmo che non ci aspettavamo".
Dopo la reunion dei Dogo, Jake ha vissuto un'altra avventura inedita: il ruolo di giudice a X Factor. Su questo artista ha raccontato: "Molti hanno cambiato idea su di me. La tv ti ribalta il pubblico. Ora mi fermano anche i signori di una certa età". Un'esperienza che lo ha coinvolto più del previsto: "Si entra in modalità competizione senza accorgersene. Lì dentro vuoi spaccare".
Il nuovo album "Fame" e il ritorno alle origini
Jake torna solista con Fame, un album che definisce "il più bello della mia carriera". "Volevo fare musica come a 17 anni, senza pensare a strategie o marketing. Solo rap, solo hip-hop. Ho coinvolto artisti della nuova generazione come Tony Boy, Nerissima Serpe e Papa V, ma anche Guè e Brehs".
Il rap italiano oggi: industria e cambiamenti
"Oggi il rap è un’industria vera, con dinamiche precise. I featuring non sono più solo una questione di stima, ma spesso trattative tra manager". E sul cambiamento della scena musicale: "Siamo già due generazioni dopo Sfera Ebbasta. Ora il rap italiano si sta omologando alla Francia e alla Germania, con artisti come Baby Gang e Simba La Rue che rappresentano un’intera generazione di ragazzi di seconda generazione".
Parlando di progetti concreti l'artista ha poi proseguito: "Ho appena fatto un disco con i Dogo, X Factor, il mio album. Ho un contratto che mi lascia libero di fare ciò che voglio. Non ho più l’ansia del risultato, voglio solo fare musica". E per il futuro? "Se avremo voglia, torneremo ancora con i Dogo. Ma niente fretta, abbiamo fatto le cose bene e senza rimpianti".
L'importanza della scena underground
Nonostante il successo e la crescita dell’industria rap, Jake sottolinea il valore della scena underground: "Ci sono artisti incredibili che lavorano lontano dai riflettori, mantenendo viva la cultura hip-hop. È fondamentale che esistano realtà indipendenti che producono musica autentica e senza compromessi".
Infine Jake affronta anche il tema del rapporto tra rap e social media: "Oggi un artista deve sapersi vendere bene sui social, ma spesso questo porta a una sovraesposizione che può distrarre dalla musica. Io preferisco lasciare che sia il mio lavoro a parlare per me".