Sono molte le polemiche e le proteste che continua a sollevare la Proposta di legge della Regione Lazio per la semplificazione urbanistica: il testo prevede infatti, oltre ad altri provvedimenti aventi ad oggetto il governo del territorio, anche delle modifiche alle norme sul cambio di destinazione d'uso per le sale cinematografiche in disuso. Questa decisione ha suscitato la reazione di molti professionisti del settore, tra cui attori e registi italiani e internazionali, che chiedono una revisione della proposta di legge.
A tal proposito è stato rivolto un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni, firmato da registi come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola per impedire che questa legge possa danneggiare la storia e il patrimonio culturale in particolare della città di Roma.
La reazione del mondo del cinema e dello spettacolo
La prima reazione a questa proposta di legge è partita dalla produttrice Federica Lucisano, che l'ha definita "disastrosa": è seguito poi un appello da parte dell'attore Carlo Verdone, al quale hanno risposto molti suoi colleghi italiani come Paola Cortellesi, Valerio Mastrandrea, Matteo Garrone e Pierfrancesco Favino.
Anche l'ex calciatore e capitano dell'AS Roma, Francesco Totti, ha reagito male a questa notizia, attraverso un messaggio diffuso dalla Fondazione Piccolo America (che si occupa di proiezioni cinematografiche e salvaguardia dei Cinema): il calciatore ci tiene a ribadire l'importanza di costruire luoghi per la cultura e per lo sport per poter trasmettere tradizioni e valori alle nuove generazioni, e lo fa ricordando la sua infanzia passata tra diversi cinema romani ormai abbandonati.
La protesta arriva anche dal mondo di Hollywood, tramite un appello pubblicato dal Corriere della Sera e firmato da Scorsese, Coppola, Anderson e Campion: il loro intento è quello di raggiungere il maggior numero di firme per impedire "una perdita irreparabile, un profondo sacrilegio". La richiesta unanime è quella di "trasformare queste 'cattedrali nel deserto' in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future".
La proposta di legge: cosa comporterebbe per i cinema del Lazio
Secondo la proposta di legge n°171/2024 "Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio" presentata dall'assessore all'Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, sarà possibile ristrutturare, demolire e ricostruire le sale cinematografiche dismesse, che saranno destinate a diventare ristoranti, locali commerciali e hotel, per poter dare nuova vita alle strutture in disuso.
Questa norma andrebbe a modificare la precedente legge regionale (del 2017) che invece prevedeva, all'interno di cinema o teatri, un massimo di 30% degli spazi a uso commerciale: con la proposta di legge adottata dalla Giunta Regionale sarebbe invece possibile utilizzare l'intero spazio, cambiandone completamente la destinazione d'uso.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca ha dichiarato di non voler "penalizzare le sale o favorirne la chiusura", anche perché, aggiunge il presidente "ci sono sale chiuse dal 1990, non l'abbiamo creato noi questo fenomeno".
L'ultima riunione della commissione Urbanistica del Consiglio regionale ha esaminato l'articolato della proposta di legge approvando le modifiche alle norme sulla rigenerazione urbana, nonostante le proteste dell'opposizione che ha lamentato un "mancato confronto": il tutto è in attesa adesso della valutazione della commissione Bilancio per l'esame finanziario della norma.