Dopo più di una settimana dal primo attacco informatico, anche nella giornate del 24 e 25 febbraio il gruppo hacker filorusso denominato NoName057(16) ha continuato a prendere di mira i siti italiani, creando rallentamenti e disservizi: diversi portali web comunali e regionali sono risultati inaccessibili, in particolare in Veneto, in Sicilia, in Emilia Romagna e in Puglia.

L'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale continua a lavorare per arginare la situazione, cercando di limitare i disservizi temporanei che si vengono a creare: ma i NoName057 creano ulteriore disagio mettendo in rilievo alcune debolezze della protezione informatica italiana, data la facilità con la quale mettono a segno i loro attacchi.

I portali comunali colpiti e le provocazioni degli hacker

Nelle giornate del 24 e del 25 febbraio, molte regioni italiane e numerosi comuni hanno visto i loro siti istituzionali crollare davanti le innumerevoli richieste: lunedì Veneto, Puglia, Lombardia e Sicilia si sono ritrovate con le pagine web inaccessibili, così come accaduto nei comuni di Roma, Varese, Bergamo e Bologna.

Invece nel primo pomeriggio di questo martedì non risultavano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa, Caltanissetta, Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L'invio collettivo di questi attacchi e l'impossibilità di prevenire e gestire immediatamente il sovraccarico di informazioni in entrata, bloccano inevitabilmente la rete: come riferito dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi "è prematuro dire se ci sono dei danni, i tecnici sono al lavoro per questo, ma abbiamo un sistema di prevenzione e di immediato intervento che è all'altezza della situazione".

Eppure, gli hacker filorussi non hanno fatto mancare un loro commento sulla facilità con la quale riescono a mandare in down decine di siti governativi e finanziari: scrivono infatti sul loro canale Telegram: "La cybersecurity italiana rimane un colabrodo! È evidente che i fondi destinati alla difesa informatica vengono sottratti, il successo dei nostri attacchi informatici lo dimostra".

Quali sono gli obiettivi degli hacker?

Finora, i NoName057 hanno attaccato numerosi siti italiani, in particolare quelli riguardanti i settori finanziari e delle istituzioni: in questi giorni, infatti, banche e siti comunali hanno avuto dei down nel funzionamento, impedendo l'accesso a chiunque avesse necessità di usufruire dei servizi offerti.

Era stato sospeso e poi ripristinato anche il sito web del premier Giorgia Meloni.

Ma non solo. Sono infatti stati colpiti anche le infrastrutture, alcuni ministeri e i portali delle Forze dell'Ordine: in diverse città d' Italia aeroporti, metropolitane e porti hanno avuto alcuni disservizi, senza alcuna conseguenza per i passeggeri.

Fra le aziende colpite dagli hacker ci sono state, in particolar modo, quelle impegnate nella produzione di armi, munizioni e impianti siderurgici.

Perché i NoName057 stanno attaccando i siti italiani

Questo gruppo filorusso di hacker informatici, che si fa chiamare NoName057(16), è attivo già da qualche anno ed è noto per cyber-attacchi contro i paesi che sostengono l'Ucraina.

Tramite i loro canali social hanno confermato, infatti, che la loro offensiva contro l'Italia è una reazione alle parole usate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo alcune dichiarazioni di inizio febbraio in cui aveva confrontato le azioni del governo russo a quelle del governo tedesco del Terzo Reich.

I NoName057 hanno organizzato questi attacchi hacker contro alcune istituzioni italiane, servendosi della piattaforma DDosia, un software che permette a chiunque appoggi la loro causa di prendere parte a questi attacchi, anche in cambio di ricompense finanziarie. Lo scopo degli attacchi informatici è quello di sovraccaricare il sito web prescelto con un numero eccessivo di richieste, fino a renderlo inaccessibile a chiunque.

Attraverso i social e i canali Telegram, sono stati anticipati e rivendicati gli attacchi che hanno come unico scopo quello di diffondere la propaganda russa: non sono, infatti, incursioni nocive e non vanno a ledere la sicurezza nazionale.