Il cartello di Calì era un cartello della droga del sud della Colombia che all’apice del suo successo controllava l’80% delle esportazioni di cocaina verso gli Stati Uniti. Il cartello fu fondato agli inizi degli anni ’70 dai fratelli Orejuela, Gilberto Rodriguez e Miguel Rodriguez. I due, insieme a José Santacruz Londono e Hélmer “Pacho” Herrera, si trovarono negli anni ’80 a scontrarsi apertamente con il cartello di Medellin, molto più famoso e guidato da Pablo Escobar. Nella guerra tra i due cartelli, i fratelli Orejuela sfruttarono l’aiuto dei Los Pepes, un gruppo di vigilanti armati che aveva come obiettivo quello di uccidere Pablo Escobar.

Dopo essere diventato tra i più importanti protagonisti del narcotraffico, il cartello di Calì negli ultimi anni si è frammentato e sembra non avere più il potere di una volta. Tutto ciò potrebbe essere stato causato dall’inasprimento delle leggi colombiane sul narcotraffico e dalla comparsa di nuovi cartelli o dalla crescita di alcuni di quelli ritenuti minori.

Chi sono Gilberto Rodriguez Orejuela e Miguel Rodriguez Orejuela?

Gilberto Rodriguez Orejuela (Calì, 31 gennaio 1939), conosciuto anche come El Ajedrecista (“lo scacchista”), è stato il fondatore de cartello di Calì. Il suo soprannome è dovuto alla sua capacità di riuscire a non farsi catturare dai cartelli rivali o dalla polizia. La sua reputazione è di essere stato un boss sanguinario, ma anche un rispettato e intelligente uomo d’affari.

Miguel Rodriguez Orejuela (San Sebastian de Mariquita, 15 agosto 1943) è il fratello di Gilberto e cofondatore del cartello. Inizialmente i due fratelli si erano occupati di sequestri e di commercio di cocaina, per poi dedicarsi solamente a quest’ultima attività quando si accorsero dei maggiori guadagni. In questo periodo Miguel cercò di dare una parvenza di legalità alla famiglia, acquisendo molte società e imprese.

La sua immagine di imprenditore gli permise di stringere buoni rapporti con i maggiori personaggi del paese. Nei primi anni ’80 iniziarono i primi problemi con il fisco colombiano e cominciarono le accuse di traffico di droga. Negli anni ’90 la guerra con il cartello di Medellin si fece più feroce e i fratelli Orejuela di ritrovarono al centro di molteplici indagini svolte nel tentativo di accusarli di essere i mandanti dei vari omicidi.

Dopo la morte di Pablo Escobar, boss del cartello di Medellin, i fratelli Orejuela furono arrestati a Calì nel 1995, durante la presidenza di Ernesto Samper Pizano, accusato in passato di essere stato corrotto dai membri del cartello stesso. Il presidente Pizano, in questo periodo, dichiarò guerra al narcotraffico. I due fratelli Orejuela furono tra i primi boss ad essere arrestati. Condannati a quindici anni di carcere. Per Gilberto Rodriguez furono successivamente ridotti a sette anni per buona condotta e per aver collaborato con la giustizia colombiana, confessando alcuni suoi crimini. Miguel Rodriguez finì per scontarne solo 4 grazie alla sua condotta in carcere. Nel 2002 liberati da una controversa disposizione giudiziaria, furono nuovamente arrestati nel 2004 con l’accusa di aver esportato 150 chilogrammi di cocaina negli Stati Uniti nel 1990.

Il reato non era stato confessato quando collaborarono con la giustizia colombiana e fu quindi possibile condannarli nuovamente. Nel dicembre del 2003 gli USA accusarono i due fratelli Orejuela di continuare a condurre il loro narcotraffico, nonostante fossero detenuti entrambi. Tra il 2004 e il 2005 la Colombia ha concesso l’estradizione dei due boss per gli Stati Uniti, ma ha dichiarato che entrambi possono essere accusati solo per i reati successivi al 1997.