Molti scienziati ipotizzano che comunicheremo presto con gli alieni e sono convinti che se non l'abbiamo ancora fatto ci deve essere un motivo. Proprio per questo, un team di scienziati capitanati dal dott. Douglas Vakoch, presidente dell'organizzazione METI (Messaging Extraterrestrial Intelligence), sta cercando di mandare messaggi dalla Terra nello spazio. Questi astronomi sono convinti che ciò non causerà nessuna pericolosa invasione aliena come invece ritengono altri esperti. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la notizia.

I messaggi inviati agli alieni non sono pericolosi

Il dott. Douglas Vakoch ha annunciato che il suo gruppo di ricerca ha inviato una serie di messaggi radio dal circolo polare artico in Norvegia. Secondo lo studioso, non c'è alcun pericolo di una potenziale invasione aliena con l'invio di queste trasmissioni radio. Gli astronomi hanno inviato questi messaggi verso il pianeta GJ 237b, che orbita intorno ala stella di Luyten, una nana rossa a circa 12,4 anni luce dalla Terra, poiché si ritiene che questo sia uno dei corpi celesti dove potenzialmente ci potrebbe essere vita aliena. Gli studiosi hanno inviato un tutorial matematico e scientifico, creato proprio dal Meti, e dei campioni di musica dal festival Sonar in Spagna.

Tanti ricercatori stanno cercando la prova certa e inconfutabile dell'esistenza degli alieni, anche perché sono molti gli avvistamenti di UFO che avvengono in continuazione e che non hanno una spiegazione razionale come il video, diventato virale in rete di quello avvistato in Ucraina.

Stephen Hawking è scettico sulla questione

Molti scienziati, tra cui l'autorevole Stephen Hawking, non sono d'accordo con questa teoria. Infatti hanno affermato che, non conoscendo gli alieni, non sappiamo se questi costituiscano o meno una minaccia per l'umanità. Il dott. Vakoch ha dichiarato al New Scientist che il pianeta GJ 273b è uno dei tanti pianeti che potrebbe ospitare la vita.

Dan Werthimer, ricercatore SETI presso l'Università della California a Berkeley, ha affermato che i progetti messi in atto dal METI siano potenzialmente pericolosi e della stessa idea sono anche il 98% degli astronomi e dei ricercatori del SETI. Ma tutto questo potrebbe innescare un'invasione aliena della Terra? Secondo Vakoch il problema non sussiste, poiché se qualsiasi civiltà extraterrestre che abita su GJ 273b fosse così avanzata da riuscire ad effettuare dei viaggi interstellari, ci avrebbe già conquistato. I tanti avvistamenti UFO sarebbero una conferma. Inoltre da oltre un secolo stiamo trasmettendo prove della nostra tecnologia poichè i segnali radio e televisivi si perdono nello spazio e una civiltà un po' più avanzata di noi potrebbe facilmente rilevarli.

Il METI sta studiando per inviare sempre nuovi messaggi, correggendo gli errori che inevitabilmente si verificano. Il nuovo messaggio è stato inviato tre volte al giorno per tre giorni consecutivi, per dare la possibilità ad eventuali scienziati presenti su GJ 273b la possibilità di ricevere il nostro segnale. L'anno prossimo, in aprile, il dott. Vakoch e il suo team del METI torneranno alla radio radio dell'Incoer Scatter Scientific Association in Norvegia per ritrasmettere i segnali a GJ 237b e ci vorranno circa 25 anni per ricevere una risposta che dovrebbe arrivare il 21 giugno 2043.