Il caffè rappresenta, per milioni di persone in tutto il mondo, un autentico rito quotidiano irrinunciabile e tutto questo per delle ottime ragioni: la nera e calda bevanda aromatica contiene caffeina, una molecola dall'azione stimolante capace di svegliare mente e corpo, facendoci sentire più lucidi e brillanti, pronti ad affrontare con entusiasmo una nuova giornata che inizia. Ma cosa accade se improvvisamente manca quella "carica" a cui siamo abituati? Mal di testa, spossatezza, torpore, sonnolenza, mancanza di lucidità mentale e di energia sono solo alcuni dei sintomi da astinenza da caffeina.

Si, perché il caffè provoca una vera e propria dipendenza, non solo psicologica. Il prof Merlin Thomas, ricercatore della Monash University, Australia, spiega, in un articolo recentemente pubblicato sul magazine online The conversation e sul sito della sua Università, perché l'astinenza da caffè da una parte sia in grado di scatenare cefalea ed altri spiacevoli sintomi, ma anche come la caffeina agisca da analgesico.

Come agisce la caffeina sul nostro cervello

La caffeina entra rapidamente nel nostro cervello dove blocca i recettori per l'adenosina, neurotrasmettitore inibitore, responsabile della messa in pausa dell'attività cerebrale. Ciò dona il tipico senso di rinvigorimento, lucidità mentale ed euforia sperimentabili dopo una tazzina di caffè.

Tutto bene quindi? Non proprio, il picco di attività cerebrale a cui siamo abituati dopo la nostra tazzina, ci fa avvertire i successivi cali come particolarmente pesanti e duraturi. Se non otterremo la nostra dose di caffeina, come d'abitudine, potremmo sentirci stanchi, disattenti, irritabili e lunatici. Ma certamente il sintomo più comune e fastidioso dell'astinenza da caffeina è il mal di testa tensivo, tipicamente descritto come un "cerchio alla testa".

Nei casi più gravi gli attacchi di emicrania possono essere particolarmente violenti.

Perché la mancanza di caffeina provoca mal di testa?

Quando smettiamo di bere caffè tutto il nostro organismo ne subisce le conseguenze. Tuttavia, prosegue spiegando il prof Merlin, il viso e la testa sono le parti più attive e sensibili del nostro corpo.

Affinché il nostro cervello comprenda esattamente cosa sta succedendo, è necessario che i segnali che riceve dai sensi siano ben chiari. Qualsiasi distorsione del segnale e del messaggio può impedirne la traduzione, o persino provocare la ricezione del messaggio sbagliato. Dunque il mal di testa causato dalla mancanza di caffeina potrebbe dipendere da una sorta di "confusione", che si verrebbe a creare nel nostro cervello, in assenza di una molecola a cui è abituato. Tuttavia bastano poche quantità di caffeina per eliminare i sintomi da astinenza e spegnere il mal di testa in circa 30 minuti. I ricercatori australiani hanno inoltre dimostrato come fornire del caffè decaffeinato (a loro insaputa) a persone in crisi d'astinenza sia sufficiente per farle stare meglio.

La caffeina ha proprietà analgesiche

Il caffè avrebbe tra le sue innumerevoli proprietà (eccitante, antiossidante, antinfiammatorio, stimolante il metabolismo etc.), anche quella di antidolorifico. In particolare il prof Merlin spiega che in abbinamento ai comuni analgesici antinfiammatori non steroidei, come aspirina o paracetamolo, ne rafforzi l'efficacia. Una semplice tazzina di caffè allevierebbe il mal di testa non solo dopo una notte insonne, ma anche in seguito ad una sbornia o se si soffre di cefalea ricorrente. Questo effetto analgesico non dipende solo da ragioni psicologiche, sebbene il rito del caffè riesca già di per sé ad allontanare lo stress ed il dolore. Gli stessi recettori dell'adenosina bloccati dalla caffeina sono infatti implicati anche nell'origine del mal di testa ed in altri tipi di dolore.

Nell'ambito di una Corretta alimentazione, come raccomandano le linee guida nazionali e i risultati di numerosi studi, per partire al mattino con sprint, non rinunciamo dunque ad una buona colazione all'italiana, accompagnando il nostro consueto caffè (lungo, macchiato, ristretto, cappuccino, etc.) a prodotti da forno (cornetto, biscotti, fette biscottate, etc.), latte o yogurt, un frutto o una spremuta.