Annotare quotidianamente le abitudini alimentari può sembrare un esercizio inutile e noioso, ma secondo esperti del settore nutrizionale, in realtà, compilare un diario alimentare è il primo passo per prendere coscienza del fatto che, se è vero che 'siamo quel che mangiamo', forse è giunto il momento di correggere la routine a tavola. Tenere un resoconto di colazioni, pranzi, cene e spuntini vari può rivelarsi lo strumento giusto non solo per avere una visione realistica della quantità e della qualità del cibo che si consuma nell'arco di una giornata, ma anche per rendersi conto che forse si assumono molte più calorie del necessario.

Il diario alimentare, inoltre, può dar risposta alla più "famosa" domanda che ci si pone nel momento in cui un lunedì mattina di un giorno X si decide di salire sulla bilancia "Perché anche se mangio poco non dimagrisco o, addirittura, ingrasso?" Che sia un interrogativo "onesto" o no (davvero se si digiuna non si scende di peso?) oggi è il famoso giorno X e iniziare ad affidare ad un'agenda, ad un quaderno o anche ad un'app la lista di cibi e bevande che si consumano a lungo andare farà bene alla Salute e all'umore.

Stilare un diario alimentare

I punti principali di un diario alimentare si possono individuare in tre parole: quando, quanto e quale, le tre "Q" della sana alimentazione. Ogni giorno si procede alla scrittura del diario, annotando quindi almeno l'orario o il tipo di pasto (colazione, pranzo, cena, spuntini), il tipo di alimento e la quantità; si possono arricchire le informazioni aggiungendo i condimenti utilizzati, spezie e odori, la modalità di cottura, ricette create, attività fisica, ecc.

A fine pagina di una giornata, può anche essere utile lasciare qualche commento relativo allo stato d'animo del momento o a qualche particolare avvenimento che ha influito sull'umore e sull'assunzione giornaliera di cibo (perché sì, la sfera emotiva condiziona sempre le abitudini alimentari).

Cosa può cambiare

Il cambiamento di abitudini dipende innanzitutto dalla costanza con cui viene redatto il diario.

Scrivere per pochi giorni e poi abbandonare equivale esattamente ad iniziare una dieta il lunedì X e terminarla il martedì Y, significa non volersi davvero impegnare a scoprire che forse anche se si mangia "poco" in realtà si mangia male. Significa che se si ha il diabete o l'ipertensione "nonostante le pillole" magari si assumono troppi zuccheri o troppo sale.

Se ci si sente con il morale a terra senza un apparente valido motivo è perché un motivo invece c'è.

Scrivere richiede troppo tempo? Sembra la solita scusa che si usa quando non si è pronti per un cambiamento vero. La giusta domanda allora è: "Quanto altro troppo poco tempo ho intenzione di dedicare a me stesso?" Ci si renderà conto che "mens sana in corpore sano" non è una poi una così brutta bugia.