E' cosa nota cosa sia l'e-commerce, ma per chi ancora non lo sapesse quando parliamo di e-commerce ci riferiamo a tutte quelle attività commerciali o transazioni effettuate per via elettronica. Questo tipo di commercializzazione avviene principalmente attraverso le piattaforme web, dove il venditore espone una serie di beni o servizi in modo che il compratore possa consultare questo catalogo online, scegliere i prodotti e ordinarli. A seconda del cliente distinguiamo due categorie di e-commerce il B2B e il B2C: il B2B, Business to Business, quando un'azienda vende ad altre aziende o professionisti, mentre il B2C, Business to Consumer, quando un'azienda vende ai consumatori privati.
La crescita dell'e-commerce non si arresta
Ad oggi l’e-commerce è l’unico settore che registra una crescita a due cifre e le previsioni ci indicano che continuerà a crescere in questa direzione. In Italia nel 2017 è riuscito a mettere a segno una crescita intorno al 20% raggiungendo i 23,5 miliardi di valore, il doppio rispetto al 2013. In un solo anno (2017-2018) l' ISTAT ha registrato una crescita del 13,6% nelle vendite online, a dispetto di un leggero calo del commercio tradizionale che segna un -0,6% complessivo nelle vendite.
Questi dati dovrebbero far riflettere non tanto il consumatore quanto le aziende. In un territorio come quello italiano dove solo il 6,5 % delle aziende vende i propri beni online, il gap da coprire è veramente enorme.
Un'azione di digitalizzazione può aiutare profondamente tutte quelle PMI che rischiano di venire schiacciate da un commercio online sempre più aperto e accessibile. Basti pensare che oggi l'80% dei consumatori dei paese più avanzati almeno una volta nella vita ha comprato un bene o un servizio tramite commercio elettronico.
L'e-commerce in Italia
L'e-commerce non deve necessariamente rappresentare una minaccia per il commercio tradzionale: come in qualsiasi periodo di forte rinnovamento culturale o economico bisogna cercare di stare al passo coi tempi e quella che una volta era l'economia ad oggi è l'economia di internet, dove ogni sistema economico ormai è in qualche modo influenzato dal web e sempre di più lo sarà nei prossimi anni.
Oggi internet sta al nostro sistema economico come l'elettricità stava all'industrializzazione, una tecnologia che sta cambiando e cambierà profondamente l'intero sistema. Quello che possiamo fare è vedere l'e-commerce per quello che è: non un competitor ma una grande possibilità di crescita, dove ogni impresa può vendere i propri prodotti a coloro che non sono presenti fisicamente, un opportunità unica in un territorio italiano che possiede uno dei prodotti più ricercati sul mercato : il made in Italy.
La risorsa del Made in Italy
Questo rappresenta una delle più grandi risorse economiche per gli artigiani, e non solo, nei confronti di compratori esteri. Il Made in Italy è da sempre sinonimo di qualità, e proprio in quei paesi che in questi anni stanno affrontando una forte crescita economica, come la Cina, Arabia Saudita, Europa dell'Est, la richiesta dei prodotti italiani è sempre più alta.
Il Made in Italy nell'immaginario nazionale è correlato alla moda o ai beni di lusso, in realtà i prodotti che lasciano l'Iltalia sono i più vari. Tra i più venduti troviamo il Parmigiano Reggiano e l'olio di oliva EVO, seguono poi porcellane, prodotti di artigianato in legno, tessuti e in generale tutto il settore eno-gastronomico.
La vendita di beni online è anche indoor: iniziative come Cortilia rappresentano un ben sperare per gli agricoltori indipendenti che ancora non sono caduti nella morsa della grande distribuzione. Cortilia, grazie a un associazione di cooperative, aziende agricole e piccoli agricoltori, da alcuni anni gira per le case degli italiani consegnando frutta e verdure biologica di stagione.
Come si può vedere le sfaccettature del commercio online sono innumerevoli, e altrettante possono essere le opportunità di vendita.
Semplici strumenti come Google Trend posso aiutare le imprese italiane a farsi un quadro generale del mercato mondiale e quale direzione potrebbe prendere, ma è bene fare una precisazione a proposito di questi strumenti. Fanno riferimento soprattutto a query di ricerca, ovvero termini che gli utenti ricercano sul web, in questo caso su Google: questo non vuole essere un indice del tutto attendibile, ma senza dubbio può far riflettere su cosa viene ricercato maggiormente in rete. Con le giuste parole chiave è possibile farsi un idea generale sull'andamento della richiesta di un determinato prodotto.
Quello a cui si assiste in questi anni è una vera è proprio rivoluzione economica e lavorativa. Se da una parte l'e-commerce spaventa come concorrenza dall'altra potrebbe dare la possibilità di liberarsi da restrizioni geografiche fisiche, ampliando quelle commerciali digitali.