Dal 5 aprile è disponibile sulla piattaforma Netflix il film "Unicorn Store", diretto ed interpretato da Brie Larson. Fresca dal suo debutto come eroina Marvel, Brie torna sul piccolo schermo con una colorata pellicola che si rivolge a chi crescendo non ha mai smesso di sognare ad occhi aperti.
Dal 24 aprile intanto l'attrice è tornata sul grande schermo nell'epica conclusione della saga Avengers, mentre prosegue il tour promozionale, in una recente intervista sul red carpet, Larson ha rivelato ad Entertaiment Tonight di aver scoperto di voler diventare regista durante le riprese di '13 going 30' (30 anni in un secondo), film con Jennifer Garner e Mark Ruffalo, altro attore tutt'ora coinvolto nel mondo Marvel nei panni di Hulk.
Anni dopo l'attrice si è finalmente riuscita nel suo intento dietro la macchina da presa.
Per i fan delle pellicole dai toni indipendenti è ancora disponibile in questi giorni su Netfilx l'esordio alla regia di Larson in "Unicorn Store". Il film è stato presentato inizialmente al Toronto Film Festival, venendo definito come “una favola per millennials dal cuore d’oro” dal critico di IndieWire Ehrlich. Grazie a Netflix è da questo mese disponibile in tutti i paesi in cui è presente la piattaforma streaming.
Unicorn Store trama: dalla scuola d’arte all’ufficio verso la conquista di un unicorno
Dopo essere stata espulsa dall’accademia d’arte, Kit si ritrova triste e disillusa, stanca di sentire le lodi che i suoi genitori tessono del loro vicino con un lavoro fisso e desiderosa di compiacerli, Kit si rivolge a un sito che promette con un semplice test di trovare rapidamente una posizione lavorativa.
Kit ottiene uno stage temporaneo in un ufficio, abbandona glitter e maglioncini arcobaleno e si cala in un professionale stile d’ufficio. Dopo poco tempo comincia a ricevere degli strani biglietti che la invitano a recarsi in un misterioso locale, The Store. Incuriosita, la ragazza decide di visitare il luogo, qui incontrerà un curioso personaggio, interpretato da Samuel L.
Jackson, che le rivelerà l’imminente arrivo di qualcosa che lei ha sempre desiderato: un unicorno.
Per poter adottare l’animale ci sono però degli step che Kit dovrà seguire, durante il percorso, la ragazza scoprirà e riscoprirà valori che l’aiuteranno a crescere senza perdere una parte di sé e imparerà a costruire nuovi legami.
D'altronde "Tutti hanno bisogno di un po' di magia, anche da grandi"
Debutto alla regia con personaggi sopra le righe
Pur avendo delle ottime premesse, la pellicola risulta un po' debole sul piano della trama, perde l’occasione di approfondire alcune tematiche ed evidenziare il focus a cui vuole portare il finale. Se non convince la trama, la regia è invece promossa, Larson sfrutta bene gli spazi scenici per dare corpo alle inquadrature, dimostra un particolare gusto estetico, estroso e colorato, con richiami agli anni ’90 che rappresentano bene il mondo della protagonista, immersa a tratti quasi in un’atmosfera sognante.
Già vincitrice di un premio oscar, Brie si di mostra ancora una volta perfettamente calata nel personaggio.
A differenza della recitazione un po' rigida utilizzata in Captain Marvel, qui l’attrice appare molto più sciolta, creando un personaggio con un’emotività credibile e un’energia contagiosa.
Un altro personaggio sopra le righe è interpretato da Samuel L. Jackson, il quale dopo Captain Marvel e Kong: Skull Island, sembra divertirsi a fare coppia fissa con l’attrice. Completi sgargianti e scenografie esagerate fanno da contorno al suo bizzarro personaggio di cui ci viene rivelato molto poco.
Il film ha una certa autoreferenzialità, risulta in difetto nel coinvolgere parte del pubblico ma è perfetto per uno specifico target di riferimento. Il film parla ad alto volume a tutta quella fascia di giovani, e meno giovani, adulti che si trovano bloccati dal desiderio di trovare la propria strada, rendere orgogliosa la famiglia, fare la cosa giusta “da adulti” che al tempo stesso si scontrano con una realtà che li soffoca, in cui si rendono conto di non essere ancora pronti a lasciare nel cassetto tutti i vecchi sogni.
La protagonista Kit mostrerà che per crescere non si deve per forza rinunciare a una parte di sé, parte del trucco sta nel credere in sé stessi e nel continuare a re-inventarsi.