È denominato "Metodo Psycofilm" e rappresenta lo studio pionieristico avviato nel 2012 da Paola Dei, psicologa e critico cinematografico, insieme all'Associazione "Valdelsa Donne" ed al Reparto di Oncologia, diretto da Angelo Martignetti, dell'Ospedale Campostaggia rientrante nella Asl Toscana Sud Est. Dopo anni di paziente ricerca ed applicazioni sul campo con i malati, l'indagine ha ottenuto la validazione da parte della comunità scientifica che ha attestato l'importanza del Cinema e delle arti per il benessere psicofisico e la diminuzione dello stress.

Ne è seguita la pubblicazione in estate sulla Rivista internazionale Phenomena Journal e alcune Università europee si sono interessate agli esiti degli studi curandone la divulgazione con un volume tedesco elaborato da Accademici degli atenei di Friburgo, Vienna e Berlino. "È il caso di dire che chi respira arte fa un gran dono anche alla propria salute", ha commentato Paola Dei aggiungendo che "le arti portano benessere a livello sociale e anche in tempi di Coronavirus si può ripartire da esse e inondare la rete di bellezza anzichè di odio ed insulti".

Arte e Scienza al servizio di salute e bellezza

L'ipotesi avanzata da Paola Dei è ora divenuta una impostazione scientifica ufficiale che dimostra quanto Cultura, Cinema, Arte, siano in grado di abbassare del 50-60% i livelli di cortisolo, l'ormone responsabile dello stress al quale è attribuita la causa di depressioni, malessere psicologico, sovrappeso, aumento della pressione arteriosa e del colesterolo.

L'unione di arte e Scienza offre, pertanto, parametri curativi delle disforie della mente. Il Cinema, in particolare, che ha rappresentato in tutto il Novecento e tuttora rappresenta un mezzo straordinario per la narrazione delle nostre esistenze, è in grado di condurci all'interno della psiche. Movimento, azione, interazione, sentimenti ed emozioni, che sono i fattori essenziali per la composizione di un film, formano lo snodo del riverbero nel vissuto dei pazienti oncologici.

"L'esperienza - precisa Paola Dei - ha prodotto frutti inaspettati anche da un punto di vista relazionale rafforzando legami e permettendo di costruirne di nuovi. I malati hanno potuto elaborare chiavi di lettura diverse della propria vita".

Un testo per l'approfondimento

Il Metodo Psycofilm è trattato in molti testi e va ricondotto ai principi della "Psicologia dell'Arte" di Rudolf Arnheim, studioso tedesco della "Gestalt" (Forma) e uno dei maggiori teorici del Cinema.

A lui si devono rigorose ricerche sulla percezione dell'immagine cinematografica e la relazione fra inquadratura e soggetto osservante. Il metodo si avvale anche di altri contributi: le deduzioni derivanti dalla scoperta dei "Neuroni Specchio" del neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti e la "Teoria di Personalità" dello psichiatra ed antropologo cileno Claudio Naranjo. Buona parte di tali apporti scientifici e filosofici è sintetizzata nel saggio "Nostoi-Ritorni, Cinema, Comunicazione, Neuroni Specchio" a cura di Paola Dei che presiede il "Centro Studi di Psicologia dell'Arte e Psicoterapie Espressive".