Il film del 2017 Ammore e Malavita è stato il nono a essere realizzato dai fratelli Marco e Antonio Manetti, con la quale i due registi (romani di nascita, ma napoletani di adozione) firmano la loro seconda dichiarazione d'amore per la città di Napoli. La pellicola ha vinto anche il premio David di Donatello come miglior film nell'edizione 2018.

Ammore e Malavita: la trama del film

Il film narra la storia di Ciro (Giampaolo Morelli), scagnozzo del boss Vincenzo Strozzalone, "O' Re do' Pesce", il quale viene ferito a seguito di un agguato in uno dei suoi stabilimenti di smaltimento del pesce di Pozzuoli, da parte dei sicari di un boss suo acerrimo nemico.

Fingendosi morto, Vincenzo (Carlo Buccirosso) si rifugia nel bunker di casa sua assieme a sua moglie (una Claudia Gerini al top della forma, che forse pecca solo di un accento napoletano non suo un po' forzato). Ma durante la degenza di Vincenzo in ospedale a seguito della ferita riportata, l'infermiera Fatima (Serena Rossi) vede ciò che non dovrebbe vedere e Strozzalone ordina a Ciro e ai suoi sgherri di ucciderla. Ma Cupido ci "mette lo zampino".

Action comedy musical dei Manetti Bros

Si tratta di un action comedy musical con più di uno spunto di riflessione che può essere tratto dalle inquadrature dei Manetti Bros, i quali adottano uno stile registico con un rallenty usato sapientemente, una fotografia che ben contestualizzate e alterna toni caldi e freddi e panoramiche a schiaffo degne dei migliori action movie.

In Ammore e Malavita non pare mancare proprio niente: una colonna sonora che va dalla canzone tradizionale napoletana a punte più rock e che riprende brani entrati a forza nell'immaginario collettivo (il riadattamento alla napoletana di What a Feeling pare destinato a entrare negli annali), la classica sceneggiata napoletana di Eduardo (sapientemente rimodernizzata), una trama da crime movie americano, effetti visivi da manuale, riferimenti neanche tanto velati persino a saghe videoludiche di spicco come Metal Gear e Splinter Cell (i momenti i cui Ciro si vendica di tutti i torti subiti come un novello Frank Castle/Punisher partenopeo sono epici).

Un film musical che sembra tanto Gomorra, ma che ha in realtà poco o nulla del fenomeno partorito dalla mente di Roberto Saviano, e che anzi va quasi a scimmiottarlo e ridicolizzarlo, quello, insieme a tutti gli svariati stereotipi e la nomea che ha portato a Napoli e provincia.