Continuano le polemiche sul parto in casa. Molti a favore e molti che invece preferiscono che tutte le donne in dolce attesa si rechino in centri specializzati, ossia nelle strutture ospedaliere. Il Lazio, però, non ci sta e vuole aiutare tutte le donne e le mamme che decidono di partorire in casa.
Il sostegno dell'Inghilterra
Ad incoraggiare questa pratica è anche il National Institute for Health and Care Excellence inglese. L'istituto afferma che i rischi per un parto sono indipendenti dal luogo in cui si decide di far venire alla luce il proprio bambino e che per le mamme e le donne che durante la gravidanza non hanno avuto problemi e sono in ottima salute, partorire in casa potrebbe essere anche un modo per far ambientare meglio e subito il neonato alle mura domestiche.
I casi in Italia
In Italia circa 1500 donne scelgono ogni anno di partorire in casa e alcune regioni come Marche, Emilia Romagna, Piemonte e da poco il Lazio danno un piccolo rimborso per avvalorare ancora di più la scelta. Il presidente Nicola Zingaretti ha firmato nel decreto un bonus di 800 euro per le mamme che partoriscono a casa.
Medici contrari: "Ci vuole sicurezza"
Neonatologi e ginecologi sono ovviamente contro poiché mettono le questione di sicurezza prima di tutto. "Il nostro Paese non è pronto per questa pratica. Il parto in casa è una procedura difficile da gestire" afferma il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia, Paolo Scollo. Ma per Zingaretti è solo un modo comodo e sicuro per aiutare le famiglie e capire i loro problemi. "Questo è un ulteriore passo per il rilancio dei consultori" per garantire un'assistenza uguale a tutti in ogni luogo e situazione.