Una nuova vittoria nella battaglia per le pari opportunità. Adesso anche le madri possono dare il proprio cognome ai figli.L'Italia è finalmente uscita dalla rigidità delle norme patriarcali (basate essenzialmente sulla figura del pater familias) per dar finalmente voce alle neomamme.

La novità non è giunta per caso. Da tempo, infatti, l'Europa aveva fatto pressione all'Italia perchè cambiasse atteggiamento sul doppio cognome. La Corte Europea dei diritti umani aveva già condannato l'Italia con una sentenza del 2007 (CE/77/07), perchè non consentiva ai genitori di dare ai figli il solo cognome della madre.

L'Europa si è poi espressa di nuovo sull'argomento anche nel 2013.

Addio alla discriminazione di genere

Secondo l'Europa, l'Italia avrebbe violato per tutti questi anni il divieto di discriminazione, spronandola invece a seguire l'esempio di altri paesi europei che già da anni prevedono per i bambini ildoppio cognome.

Le ragazze madri che erano costrette a dare il proprio cognome ai figli dovevano fare una richiesta specifica al Prefetto. Mentre per le coppie non sposate era possibile concedere il doppio cognome, attribuendo al figlio prima il nome della madre e poi in aggiunta quello del padre.

Questione del doppio cognome risolta dalla Consulta

L'interminabile attesa burocratica delle pratiche per richiedere (ma non sempre ottenere) la concessione anche del cognome materno è stata definitivamente risolta.

Dopo una legge che ha sancito la possibilità per i figli di avere entrambi i cognomi, (approvata nel 2014 dalla Camera), rimasta vacante per ben due anni, adesso la Consulta ha messo finalmente un punto alla questione.

La sentenza definitiva ha avuto esito per mezzo di un ricorso ad opera di una coppia italo-brasiliana residente a Genova, che aveva richiesto di registrare il proprio figlio con il doppio cognome.

Richiesta che serviva anche per parificare la doppia cittadinanza del bambino, che in Brasile aveva doppio cognome, mentre in Italia aveva solo il cognome materno. Questa questione, che era stata respinta in primo grado, è stata poi ripresa dalla Corte d'appello che ha presentato un vizio di legittimità della sentenza.

La Consulta ha quindi accolto il ricorso in appello, stabilendo definitivamente che i genitori, di comune accordo, possono dare doppio cognome ai figli. Invece in caso di disaccordo tra genitori, il bambino terrebbe solo il cognome paterno.