La crisi economica, che ormai impone scelte ponderate al fine di salvaguardare l’economia familiare, influenzerà pesantemente questo Natale. L’aumento della pressione fiscale insieme a nuove tasse, la preoccupazione di un futuro sempre più incerto, impongono prudenza. È stato calcolato che gli italiani spenderanno un 3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Nello stesso tempo, la crisi sta cambiando le abitudini dei consumatori italiani che hanno cominciato ad abbandonare la logica del consumismo sfrenato, dedicando maggiore attenzione a quei regali che risultano, prima ancor che belli, decisamente utili.
Come sempre, quando la moneta scarseggia, bisogna usare l’ingegno. L’ultima tendenza ha riscoperto l’antica usanza del baratto che, oggi, si presenta con un nome prestigioso: pop economy.
Oltre ad una esigenza meramente economica, alla base di questa pratica, vi è un nuovo modo di concepire economia e società. Non più il concetto di competizione ma la logica dello scambio e del mutuo soccorso. Quindi, ridurre le spese, affrontare la crisi, senza abbandonare le motivazioni ambientali e sociali. Evitare di comprare o più in generale possedere cose che in realtà non ci servono permette di evitare sprechi e di razionalizzare i consumi di energia, acqua e altre risorse naturali, oltre che allungare il ciclo di vita dei prodotti, riducendo la quantità di rifiuti che finisce in discarica.
Intanto, sono sempre più numerose le community di baratto on line. Accanto ad esse, un po’ in tutta Italia, spuntano i mercatini del baratto, dove si può scambiare di tutto. Dai vestiti, ai giocattoli, dai cd ai cosmetici, dai mobili agli elettrodomestici. Grazie allo scambio, è possibile sbarazzarsi di oggetti indesiderati o inutili che, diversamente, andrebbero a ingrossare una delle tante discariche.
Singolare appare la constatazione che, mentre il benessere di un passato recente ha portato le persone a limitare i rapporti con gli altri, è stata una preoccupante crisi economica a far capire l’importanza dell’altro.