Il reddito di cittadinanza è una di quelle cose che ci chiede l’Europa, tanto con una raccomandazione del 1992 quanto con una risoluzione del 2010. Per reddito di cittadinanza si intende un'entrata modesta ma sufficiente a coprire i bisogni basilari della vita. Sotto varie forme, esiste in quasi tutti i paesi dell'Unione europea, ad eccezione della Grecia, dell'Ungheria e appunto dell'Italia.

Si discute molto dell'introduzione di questa soglia minima di sopravvivenza, ma nella pratica effettivamente si fa ben poco per garantire un minimo di dignità alle persone che potrebbero trovarsi in condizioni tali da non poter più vivere dignitosamente.

A parlare della proposta di un reddito di cittadinanza è stato a Torino, lo scorso 16 febbraio, Beppe Grillo, il quale ha sostenuto che per chi non ha reddito, per gli esodati, per chi perde il lavoro, ci vorrebbe un aiuto economico che ammonti a 900/1000 euro per almeno tre anni. I soldi sarebbero a disposizione, in quanto, aggiunge Grillo, li prenderemmo chiedendo indietro i finanziamenti ai partiti, ai giornali, ed eliminando i vitalizi.

In Germania non sono coloro che sono stati licenziati ad avere dallo stato l’affitto dell’alloggio e un sussidio illimitato, ma tutte le persone maggiorenni disoccupate, indipendentemente dal fatto che abbiamo o meno mai lavorato Il sussidio termina, in mancanza di un’occupazione, con la pensione. Le persone che in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna e non solo Danimarca, Svezia…) non guadagnano abbastanza ottengono un’integrazione del reddito, e anche chi lavora part time ottiene un’integrazione del reddito.