Sonosempre di più gli italiani che vorrebbero risparmiare ma che non ce la fanno,diminuisce infatti notevolmente il numero di coloro che riescono ancora amettere da parte qualcosa a fine mese.

Lacrisi economica, colpisce duramente l'Italia che è sempre stata considerata come la patriadei risparmiatori. Le notizie poco rincuoranti emergono dall'indaginecondotta dall'istituto di statistica Ipsose dall'Acri, fondazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria ele Casse di Risparmio S.p.A. Dall'indagine per 88esima giornata Mondiale del Risparmio intitolata "La sfida delleripresa fonda sul risparmio" si evince come solo il 28% delle famiglie italiane siano riuscite a risparmiare nel corso del 2012, adifferenza del 35% nel 2011.

La maggioranza, il 40% dei rispondenti, sono in pareggio,ossia spendono tutto ciò che guadagnano. In crescita, 31% rispetto al 29% del 2011, le persone che per vivere utilizzano i risparmi accumulatiprecedentemente o che sono costrette ad indebitarsi.In aumento, dal 23% del 2011 al 26% del2012, il numero di famiglie colpite dalla crisi,più di una su quattro.

I consumi sono in contrazione perché lefamiglie preoccupate dal futuro poco roseo cercano di ricostruire in qualchemodo gli stock di risparmio, sempre più erosi. Il risparmio a detta dei più rappresenta un'importante ancora di salvataggio nei momenti diforte difficoltà, una garanzia disicurezza specie sotto il profilo psicologico. Secondo lo studio, tra gliItaliani "il 47% non riesceproprio a vivere tranquillo senza mettere da parte qualcosa, percentuale increscita rispetto agli anni precedenti (era il 44% nel 2011 e il 41% nel 2010)".

Gli italiani, però, a causa della crisi economica, nonostantele buone intenzioni, risultano al fanalinodi coda rispetto ai paesi dell'Unione Europea per risparmi accumulati dautilizzare in caso di imprevisti. Da una ricerca internazionale condotta da Ing direct si evince infatti che il 45% degli italiani potrebbe andareincontro a spese impreviste solo per tremesi.

In caso di emergenza solo 3 italiani su 10 avrebbero immediatoaccesso a 1500 euro, distanti dal Lussemburgo e dall'Olanda, doverispettivamente il 59% e il 57% dei risparmiatori potrebbero accedere arisparmi oltre i 1500 euro.

Nelrapporto Acri-Ipsos, si evidenzia inoltre come manchi tra gli intervistati la corretta percezione del valore che il buonriutilizzo del risparmio nel ciclo produttivo potrebbe avere per rimettere inmoto la crescita del Paese. Sappiamo infatti che il risparmio, sebbeneimportante per ogni famiglia, se resta fine a se stesso non permette lacrescita, ma anzi la immobilizza.