Mentre con l'8 x mille la mia firma può andare allo Stato o alla Chiesa Cattolica o ad altre 8confessioni religiose e, se non esprimo una preferenza, i fondi si destinano in base alle preferenze espresse (chi vota decide anche per chi non vota), con il 5 x mille possiamo decidere di destinare un contributo alle attività sociali, culturali, di ricerca e sanitarie, quindi al mondo del non-profit e volontariato, enti di ricerca, università, Comuni, associazioni sportive dilettantistiche.

I nomi di tutti gli enti accreditati sono pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate e hanno obblighi di rendicontazione.

Nell'apposito quadro del modello di dichiarazione noi contribuenti possiamo decidere di destinarlo a un settore generico, ad esempio al "volontariato", in tal caso firmando nello spazio sotto oppure decidere la specifica organizzazione a cui vogliamo sia devoluto il contributo, in tal caso scrivendo anche il codice fiscale. Nel primo caso (solo la firma) il contributo viene ripartito tra tutti gli enti registrati in quel settore, nel secondo il contributo raggiunge solo l'ente prescelto (individuato con il codice fiscale). Attenzione: si può esprimere una sola preferenza.

Per il 5 x mille ogni anno lo Stato può decidere il plafond massimo, che in questi ultimi anni è stato pari a 400 mln, raggiunto il quale l'eccedenza la incamera lo Stato.

Lo Stato incamera la quota in caso di mancata scelta da parte del contribuente.

Nel 2010 (ultimi dati disponibili) le top 5 in termini di incassi del 5 x mille sono stati: Emergency (10,7 mln), Medici Senza Frontiere (8,5 mln), AIRC (6,3 mln), Unicef (6,2 mln), AIL (5 mln).

Il settore più premiato è di gran lunga il volontariato (249 mln), seguito da ricerca scientifica (56 mln) e ricerca sanitaria (54 mln).