Si è spento stamattina all'alba Ottavio Missoni, il noto stilista che con le sue creazioni ha contribuito per oltre 40 anni ad esportare il gusto del made in Italy in tutto il mondo. Missoni è morto nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, dove viveva con la moglie Rosita Jelmini: una dipartita "serena", informa una nota ufficiale dell'azienda.

Nato nel 1921 a Ragusa (l'odierna Dubrovnic) e cresciuto a Zara, in gioventù "Tai" (come lo chiamavano gli amici) si era distinto anche nel mondo dello sport, diventando campione di atletica: vestì 23 volte la maglia azzurra, conquistando 8 titoli italiani e l'oro ai mondiali studenteschi nel 1939.

Ma la passione più grande, quella per la sartoria e la moda, lo aveva ben presto conquistato e assorbito.

Una passione condivisa con la moglie Rosita, insieme alla quale Ottavio aveva fondato dapprima una piccola officina di maglieria a Gallarate, poi un'azienda che negli anni è cresciuta diventando una vera propria eccellenza del tessile italiano, un marchio dalle caratteristiche originali e immediatamente riconoscibili in tutto il mondo. 

Tantissimi, nei decenni, gli attestati di merito da parte della stampa italiana ed estera all'inconfondibile stile Missoni, un'azienda familiare che qualche anno fa Ottavio aveva voluto lasciare alla guida dei tre figli Angela, Luca e Vittorio.

La scorsa settimana, Missoni era stato ricoverato all'ospedale di Varese per uno scompenso cardiaco, ma qualche giorno dopo aveva voluto fare ritorno a casa sua.

A funestare gli ultimi mesi della sua vita la scomparsa del figlio Vittorio, di cui si sono perse le tracce il 4 gennaio 2013.

Vittorio viaggiava con la compagna e una coppia di amici su un aereo da turismo nel tratto tra l'arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela: del velivolo si sono perse le tracce. Le indagini su questo ennesimo incidente occorso sulla "rotta maledetta" sono tuttora in corso.