Fino a pochi giorni fa sembrava una scommessa sicura che la Federal Reserve avrebbe annunciato l'inizio della fine del suo massiccio programma di acquisto di bond a settembre. Ora però gli investitori ne sono meno certi. La prospettiva di un'azione militare dell'Occidente contro la Siria ha destabilizzato le borse di tutto il mondo con i mercati emergenti che hanno visto salire il prezzo del petrolio ai livelli massimi da sei mesi a questa parte.
Nel loro insieme gli sviluppi hanno eroso la convinzione della maggior parte degli osservatori della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, che avrebbe cominciato la sua marcia indietro riguardo agli 85 miliardi di dollari mensili previsti dal programma di acquisto di obbligazioni, meglio conosciuto come quantitative easing o QE, che verrà affrontato nella riunione del 17-18 settembre.
I funzionari degli Stati Uniti hanno descritto i piani per gli attacchi sulla Siria che potrebbero durare giorni, le preoccupazioni maggiori sono per la sicurezza delle forniture di petrolio in tutto il Medio Oriente, che pompa un terzo del petrolio mondiale, e che ha spinto il greggio Brent fino a 117,34 dollari al barile. La banca francese Societe Generale ha dichiarato che il Brent potrebbe andare fino a 150 dollari se il conflitto in Siria dovesse sconvolgerne la fornitura; l'aumento dei prezzi farebbe aumentare anche i costi di benzina e di altre spese che potrebbero influenzare il pensiero e le azioni della FED.
Alcuni analisti hanno detto che l'impatto della Siria sui mercati finanziari potrebbe essere contenuto se l'attacco si limitasse ad attacchi aerei o a missili lanciati dai cacciatorpedinieri della Marina; inoltre gli analisti di Citigroup pensano che la probabilità di "interruzioni significative delle forniture" sarà basso in caso di conflitto. In un tale scenario i mercati emergenti potrebbero essere visti probabilmente come una possibilità per gli investitori di vendere di più, uno di questi è l'India dove la rupia ha toccato un minimo record contro il dollaro e l'indice Sensex Bombay è diminuito del 11 per cento dal 23 luglio.