In Italia ci sono nel pubblico impiego la bellezza di oltre 150 mila lavoratori precari, ma se includiamo anche la scuola e la sanità si superano le duecentomila unità. A fornire questo dato è stata la Cgil che ha tracciato quella che è l'attuale mappa del precariato in Italia, dalle Amministrazioni Pubbliche, ovverosia le Province, i Comuni e le Regioni, alla scuola e passando per l'Università, gli Enti di ricerca ed il settore dell'alta formazione artistica e musicale.



Secondo il Sindacato, in vista del prossimo Consiglio dei ministri che in merito potrebbe discutere il decreto, occorre che con urgenza venga data una risposta a questo esercito di lavoratori precari avviando dei percorsi di stabilizzazione.





Intanto per quel che riguarda l'occupazione nel settore privato in Italia si trova in prevalenza lavoro nella piccola impresa. Nel periodo di osservazione dal 2001 al 2011, infatti, i nuovi posti di lavoro prodotti nelle imprese con meno di cinquanta dipendenti sono stati più del doppio rispetto a quelli delle grandi aziende.



A rilevarlo è stata la Cgia di Mestre nel precisare che dal 2001 al 2011 in Italia i nuovi occupati nel settore privato sono stati in tutto 711.178. Di questi, il 64,3% ha trovato il posto di lavoro in una piccola azienda rispetto al 29,9% delle grandi imprese ed al 5,8% della media impresa. I dati dell'Associazione degli artigiani mestrina confermano come in Italia l'asse portante dell'economia sia rappresentato dalle micro imprese e dalle piccole aziende.