Da molto ormai si discute su quello che sarà il destinodelle Pensioni d'oro. La nuova riforma, sembra occuparsi anche di questoproblema.

Il Governo, infatti, si è messo a lavoro per attuare tuttiquei provvedimenti che serviranno a ridurre le pensioni d'oro, ma come inquesti casi, c'è sempre il rovescio della medaglia. Sembra infatti, che nelmirino del Governo vi sia anche il ceto medio, ovvero quella categoria dipersone che percepiscono una pensione superiore ai 1.500 euro mensili. Ad intervenire, è il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell'Aringache preferisce ricordare che il costo della vita è stato momentaneamentesospeso.

Intanto, è stato sottoposto al Governo Letta, lo studio del cosiddettocontributo di solidarietà, da sottrarre alle pensioni d'oro per costituire unfondo comune, che servirà ad incrementare gli assegni pensionistici più bassi (menodi 500 euro mensili). Ci aveva già pensato il Governo Monti ad inserire unamisura nel decreto Salva Italia del 2011, che permetteva il blocco dellarivalutazione dei trattamenti previdenziali superiori a 1.486 euro lordi finoal termine del 2013.

Come afferma Dell'Aringa, questa misura potrebbe essere ditipo strutturale e procedere in modo progressivo così da arrivare fino allepensioni altissime che potrebbero restare ferme e non più aumentate. I fondicosì ottenuti, verranno destinati alle pensioni più basse.

Secondo i calcolidel sottosegretario, con un'inflazione del 2-3 %, entro 10 anni le pensioni siridurrebbero di un quarto. Mettere le pensioni di 1.500 euro alla pari con quelle dellacasta, significherebbe sacrificare il ceto medio. Trattasi di circa 6 milioni di persone che a causa delcongelamento dell'assegno pensionistico, hanno visto la perdita di 1.135 eurodella propria pensione negli ultimi due anni.

Ad intervenire è anche ilministro del Lavoro Giovannini: "è fondamentale stabilire dove fissare l'asticella".Intanto, sembra essere arrivati ad una soluzione per gli esodati. Secondo Dell'Aringa,infatti, si potrebbero salvaguardare circa dieci – quindici mila esodati con ifondi rimasti ancora inutilizzati senza un ulteriore aggravio del bilanciopubblico.