La situazione delle filiere della distribuzione in Italiadipenderà nei prossimi anni dalle scelte e rinunce che l’intero sistema Paesesaprà adottare per agire con coraggio e flessibilità. Il Rapporto di Prometeia "Industria e Filiere 2013" analizzala situazione dell'industria attuale e offre una visione futura sui trend dasviluppare e gli ambiti sui quali intervenire per non soccombere dinanzi acrisi e competitività.

Secondo il Rapporto, lo squilibrio fra domanda interna edestera contribuirà a muovere centri di produzione, consumo e lavorazioniintermedie, modificando l’organizzazione delle industrie, il livello diconcentrazione delle filiere e il loro ruolo nella divisione del lavoro.

La produzione cambia per l’interventodella tecnologia e i canali distributivi continueranno acrescere d’importanza nel sistema della logistica.

Il controllo in remoto delle strutture, l’uso dellestampanti 3D, il cloud computing, sono volti a ridisegnare tutte le filierefuture mettendo in rete le migliori realtà e superando le dimensioni aziendali.Le imprese italiane hanno risentito di fattori critici economici quale assenzadi mercato, perdita di capacità produttiva e clima di sfiducia, con più di60mld di euro persi e occupazione in calo per più di un milione di unità.

Nel Rapporto è rilevato che la distribuzione è importanteper il tratto di unione che offre tra l’industria e la domandala e si presentacome lo strumento per portare al successo un buon prodotto ideato econfezionato.

La distribuzione si presenta come un’opportunità di crescita per le imprese che sapranno investire su diesso nel prossimo futuro. La filiera ha bisogno di un modello diapprovvigionamento efficiente per far giungere le materie prime al momentogiusto, nel posto giusto e nella quantità ottimale, risparmiando sui costi distributivi.

Distribuzione elogistica sono fattori chiave per la competitività a livello internazionale. Ilfatturato realizzato all'estero da imprese della distribuzione è, in Italia,del 3%, ancora poco rispetto agli altri partner europei ma comunque increscita.

La meccanica continua a registrare la migliore posizione frale filiere, e l'alimentare e la moda hanno registrato una presenza qualificataall'estero e una buona crescita in Cina.

Produttivitàe sostenibilità finanziaria destano preoccupazione anche a causa deiritardi nei pagamenti che creano tensioni generali nel sistema delle PMI. Ilsettore degli elettrodomestici e automotive, inoltre, ha saputo variare lapropria clientela.

Lo sviluppo della dimensioneinternazionale è un passaggio fondamentale che in futuro le impresedovranno sviluppare con più accortezza per agganciare la domandainternazionale. Una visione europea dovrà superare le difficoltà attuali neicosti di trasporto, dimensioni limitate delle aziende e poca differenziazionedei prodotti nelle fasi iniziali della lavorazione.

Il processo d’internazionalizzazione auspicato nel Rapportoè l’occasione per stimolare la “catenadel valore”, per contribuire a migliorare il collocamento internazionaledelle imprese italiane.

La dimensione europea è vista come la misura giusta perla crescita della produttività italiana. Ciò sarà da stimolo per risolverelacune in termini di dimensione aziendale, offerta di servizi, offrendo piùvalore alla capacità di specializzarsi e creare nuove partnership innovative.