Tante sono state le crisi economiche che l'Italia e le altre Nazioni del mondo hanno dovuto sopportare negli anni. Si legge che la più grave sia stata quella del 1929, durata oltre dieci anni,  per via anche delle guerre in corso. Poi, quella dopo la fine della seconda guerra mondiale, aiutati a superarla dagli aiuti americani. Poi, quella minore degli anni sessanta per la guerra dell'Egitto contro Israele, fino ad arrivare a quella degli anni Settanta, una delle più scorbutiche.

Iniziò nel 1973 e fu la crisi petrolifera, ovvero, gli anni della congiuntura, dove i paesi capitalisti si trovarono coinvolti in quella che si rilevò  la più grande crisi economica dopo quella del 1929.

Quelli furono proprio gli anni della congiuntura. Il governo di allora fece una normativa che prevedeva che la domenica bisognava lasciare l'auto nel garage e viaggiare in autobus o in bici o a piedi. Tanti avevano acquistato il cavallo e il calesse per andare a spasso il giorno di festa, ma che veniva adoperato anche nei giorni feriali. Sembrava essere ritornati indietro ai tempi del Novecento.

Questa crisi durò sette-otto anni, poi il grande progresso dove la gente incominciava a sguazzare, lasciando alle spalle i sacrifici fatti. Indi, quella degli anni novanta, ovvero, la fine della prima repubblica, per cui, ancora grossi sacrifici.  Per questo ho citato un passo della Sacra Bibbia che il mio parroco spiegava quando andavo a catechismo.

Sette anni di vacche grasse e sette anni di vacche magre. In parole povere, stava a significare che dopo un periodo di abbondanza, sarebbe arrivato un periodo di carestia e i fatti lo stanno a dimostrare.

Ora, veniamo ai giorni nostri. Siamo in mezzo a una profonda crisi , cioè, negli anni delle vacche magre ed è possibile che per qualche tempo ancora dobbiamo restarci, ma con la speranza che i sacrifici fatti non siano stati inutili, e che arrivi ben presto il periodo delle vacche grasse.