Che cos'è il Def, il documento di economia e finanza? Come si capisce dalle parole che compongono l'acronimo che in questi giorni è sulla bocca di tutti, si tratta di un documento fondamentale per quanto riguarda l'economia e la finanza del Paese. Questo perché è la carta su cui vengono messi nero su bianco gli obiettivi economici e finanziari del governo per i prossimi anni.

Ecco che cos'è il Def in estrema sintesi. Il documento deve essere votato dal Parlamento entro il 30 giugno, ma è proprio in questi giorni che il governo deve lavorare sopra il Def 2014 e trovare il modo di rispettare le tante promesse fatte senza però sforare dal patto di stabilità che impone un 3% di rapporto deficit/pil.

Introdotto nel 2011, ma prima ancora esisteva e si chiamava documento di programmazione economica e finanziaria, è uno strumento fondamentale per pianificare quelli che sono gli obiettivi da raggiungere per il governo nel breve-medio periodo.

Il Def negli ultimi anni è un documento parecchio atteso anche a livello europeo, visto che con la riforma del 2011 è richiesto uno stretto coordinamento con le altre istituzioni europee (il che significa anche che c'è una sorta di supervisione) e anche perché il Def deve esplicitare quali saranno le coperture per le varie misure economiche che un governo ha intenzione di prendere (e quindi spiegando all'Europa come si eviterà lo sforamento del deficit).

Nei Def, per ovviare a questi problemi, è purtroppo però abitudine dei governi quella di fare stime troppo ottimistiche, in modo da trovare le coperture per le misure proposte (e che spesso hanno l'obiettivo di portare consenso elettorale) solo attraverso calcoli che poi non si traducono in realtà. È il caso, per esempio, delle stime positive (e mai realizzate) della crescita del Pil negli ultimi anni, che permettono di prevedere un maggior gettito fiscale e quindi più soldi da investire. Soldi che però, alla fine, non entrano mai in cassa.