I nuovi paesi emergenti non saranno i noti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) ma presto si parlerà di MINT. Non si tratta di un nuovo fenomeno macroeconomico e né tanto meno una nota marca di chewingum ma dell'acronimo di Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia.
Andiamo per ordine. Nel 2001, durante una relazione della banca d'investimento Goldman Sachs, Jim O'Neil, capo economista dell'istituto, spiegò che i paesi emergenti che avrebbero dominato la scena mondiale, con una crescita del PIL pari a quello delle economie consolidate del vecchio continente e dell'America.
L'effetto immediato, dopo 10 anni fu, l'ingresso dei cinque paesi, nelle nazioni con diritto di voto nel Fondo Monetario Internazionale.
In un recente workshop, lo stesso economista britannico, O'Neil appunto, ha coniato un nuovo acronomo facendo riferimento ad altri paesi emergenti, quali, come già illustrato, Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia.
Lo Chief Economist di Goldmann Sachs, ha argomentato la sua tesi, mostrando alcuni dati del FMI che mostravano le proiezioni di crescita di alcune economie, inserendo tra le quindici, le nazioni che compongono il Mint, con un tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo pari o superiore a quello di Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia.
Ovviamente ai primi posti figurano i BRICS con un picco della Cina, che, secondo le proiezioni al 2050, raggiungeranno il 23 % del Pil Mondiale in circa trent'anni.
Tuttavia una corrente "pessimista" del Fondo Monetario Internazionale afferma che, l'espansione dei Mint sarà dovuta soprattutto alla carenza di riforme strutturale dei paesi emergenti con un conseguente disavanzo delle partite correnti e delle problematiche relative ai prezzi che ne mineranno la stabilità a discapito dell'economia reale che potrebbe avere delle ripercussioni a livello mondiale.
L'affermarsi quindi di Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia avverrebbe soprattutto a spese delle economie consolidate che risentirebbero degli effetti del rallentamento delle "vecchie" economie emergenti, i BRICS, appunto.
Di fatto però ci si è di fronte all'affermarsi di nuovi mercati e, come sta avvenendo in questi anni, di nuove delocalizzazioni verso le nuove economie emergenti. Sarà davvero così? Nel 2001 l'economia Britannico O'Neil, ci ha visto giusto. Anche questa volta, c'è da scommetterci, il tempo gli darà ragione.