L'estate appena conclusa è stata la più piovosa degli ultimi trent'anni stando ai dati forniti dai vari servizi meteo. Un susseguirsi di perturbazioni durante tutta l'estate che praticamente, hanno messo in ginocchio la fragile imprenditoria balneare, fatta per lo più di strutture a gestione famigliare. Le spiagge, battute per molti giorni da temporali e forti venti, sono rimaste vuote ed i bagnini invece di servire i clienti, dovevano preoccuparsi di salvaguardare le attrezzature dai frequenti temporali. Molti bagni sono stati costretti a ridurre il personale, altri particolarmente piccoli e posti nelle zone più colpite dal mal tempo, hanno dovuto rescindere i contratti a quei pochi ragazzi assunti e praticamente quasi chiudere il proprio stabilimento.

In ultima analisi un vero e proprio disastro, centinaia di gestori in pochi mesi hanno visto svanire la speranza di una stagione redditizia, non per arricchirsi cosa ormai impossibile nel piccolo commercio per colpa di un sistema Italiano fatto di Tasse insostenibili, solamente per riuscire a sopravvivere, magari per pagare gli investimenti sostenuti, per saldare le fatture di qualche nuovo acquisto fatto in inverno con tanta speranza, in previsione della bella stagione come si chiamava un tempo. Con la voglia di fornire sempre uno standard qualitativo elevato. Invece niente, la speranza si è dissolta dietro le innumerevoli perturbazioni e precipitazioni che inevitabilmente oltre al danno, provocavano anche la beffa, danneggiando spesso strutture ed attrezzature faticosamente realizzate negli anni, generando così altre voci di spesa.

Situazione: Una stagione turistica da dimenticare come ci dicono i tanti numeri snocciolati dai vari studi, che si prodigavano nell'annunciare i milioni di euro persi dal sistema turistico balneare. Dopo la grande presa di coscienza da parte dei media nazionali che montavano, innumerevoli servizi, mostrando bagni deserti, intervistando gestori sconsolati e rassegnati nel vedere i propri bagni deserti ed i giorni passare.

L'intero comparto, si chiede ma in tutto questo disastro, in questa stagione nera, in questa crisi, il governo, darà delle risposte. Avrà preso coscienza anch'esso della situazione e come fatto per altri comparti tipo l'agricoltura, predisporrà aiuti. Sgravi, riduzione di canoni da pagare, meno tasse da richiedere. Oppure i gestori degli innumerevoli stabilimenti balneari, saranno lasciati soli a risolvere i propri problemi e dovranno far fronte a nuovi aumenti di canoni da corrispondere, a utenze sempre più care.

Catapultati in una oramai oggettiva difficoltà ed impossibilità di mandare avanti la propria attività. Tutti gli operatori del settore sperano che vista l'eccezionale gravità della situazione non sia così e che aiuti arrivino anche al comparto turistico ricettivo della balneazione.