Per la Pasqua 2015 le vacanze rappresenteranno nel nostro Paese una scelta per pochi intimi, appena il 10% dei cittadini. A rilevarlo è stato il Codacons in accordo con un'indagine sulle vacanze e sui consumi di Pasqua 2015 con la conseguenza che la maggioranza dei cittadini, al posto della vacanza in Italia oppure all'estero, opterà per la classica scampagnata, per il pic-nic oppure al più per una breve gita fuori porta. Insomma, secondo il Codacons non ci sarà folla in questi giorni presso le agenzie di viaggio ed i tour operator mentre per quel che riguarda i consumi la spesa complessiva per imbandire le tavole a Pasqua si aggirerà attorno al miliardo di euro.

Nel dettaglio, per quel che riguarda il Pranzo di Pasqua 2015 nel 45% delle case in Italia sarà presente l'agnello a fronte di oltre 400 milioni di uova di cioccolato che saranno vendute sotto le feste. A differenza delle previsioni che sono state formulate da altre Associazioni dei Consumatori, secondo il Codacons per la Pasqua 2015 non ci sarà in ogni caso una caduta dei consumi principalmente per due ragioni: la prima ragione è rappresentata dal fatto che gli italiani tengono molto alla tradizione della Pasqua, mentre la seconda ragione è rappresentata dal fatto che, per quel che riguarda i generi alimentari, i prezzi sono sostanzialmente stabili con la sola eccezione dell'ortofrutta che in questo momento è più cara a causa dei danni alle coltivazioni che sono stati causati dal maltempo.

Così come per il Natale, pure la Pasqua 2015 rappresenta un importante appuntamento per il commercio in Italia, ed in particolare per la distribuzione alimentare dopo tanti anni di crisi e di chiusure. In merito recentemente la Confesercenti ha non a caso rilevato che dal 2011 al 2014 sono sparite ben 28 mila Pmi. Migliaia di piccole e medie imprese hanno infatti abbassato le saracinesche non solo a causa del calo del volume d'affari, conseguenza diretta della crisi economica, ma anche in virtù dell'elevata pressione fiscale.