Altro duro colpo per le già disastrate casse pubbliche. Dopo la sentenza della Corte costituzionale, che, di fatto, ha dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, per il biennio 2012-2013, costringendo il Governo a dover risarcire una buona parte dei pensionati avente diritto, senza però incorrere nell'apertura di una procedura d'infrazione per il mancato rispetto degli impegni dettati dal patto di stabilità, una nuova bocciatura da parte della Commissione Ue porterebbe alle casse pubbliche un ammanco di circa 720 milioni di euro, che si tradurrebbe immediatamente nell'aumento delle accise sui carburanti già dalla fine del mese.

La Commissione europea, attraverso una comunicazione al Consiglio, di fatto si oppone alla richiesta italiana di deroga per l'estensione della "reverse charge" dell'iva sulla grande distribuzione, introdotta dall'esecutivo nell'ultima legge di Stabilità. Adesso la decisione definitiva spetterà al Consiglio europeo, che riunisce tutti i ministri dell'economia dei paesi aderenti. Con le nuove norme introdotte dal governo Renzi, in pratica, l'imposta sul valore aggiunto sarebbe pagata al fisco dagli acquirenti finali del prodotto, e non dai venditori; il fine ultimo di questi cambiamenti era il tentativo di ridurre la percentuale di evasione fiscale nel comparto. Secondo il punto di vista della Commissione però, questo nuovo sistema non apporterebbe vantaggi evidenti alla lotta all'evasione, al contrario, il nuovo meccanismo rischierebbe di spostare l'evasione e le frodi nel settore della vendita al dettaglio.

Inizialmente, il governo pensava di appianare l'ammanco derivante dalla bocciatura della Commissione, che esso stesso considerava molto probabile, utilizzando il famoso "tesoretto", risultante dalle scritture contabili, che però, essendo stato dirottato al risarcimento per i pensionati scaturito dalla sentenza della Corte costituzionale, dovrà provvedere mediante l'aumento delle imposte sui carburanti, che scatterà automaticamente dal primo Luglio.

Attualmente, al vaglio della Commissione, vi è anche un altro meccanismo contabile, lo "split payment, che prevede che gli enti pubblici versino l'iva direttamente allo Stato. Nel caso di un ulteriore bocciatura, l'ammanco per le casse statati sarebbe ben più grande, esattamente di circa 1,7 miliardi di Euro.

Recentemente l'Italia è stata inserita dall'Unione Europea, nella lista di quei paesi sotto specifico monitoraggio, a causa del debito pubblico troppo elevato e degli squilibri macroeconomici presenti nel paese. Secondo i tecnici di Bruxelles, l'Italia dovrebbe approntare uno specifico programma di privatizzazioni, utilizzando i fondi risultanti per la riduzione del debito pubblico stesso.