Inizierà lunedì, in Consiglio dei Ministri, la discussione per risolvere il problema dei risarcimenti che il Governo potrebbe essere obbligato a versare ai pensionati, a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il blocco delle rivalutazioni delle pensioni per il biennio 2012/2013, istituito dal Governo Monti attraverso il decreto Salva - Italia. L'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha portato in aula alcune simulazioni, effettuate al fine di quantificare indicativamente l'esborso che il Governo potrebbe dover sostenere.

Nel caso avvenisse la piena restituzione degli arretrati, ai pensionati titolari di trattamento pensionistico inferiore a 1.700 euro, andrebbe un rimborso di 3mila euro, oltre a una maggiorazione, dal 2015, di 1.200 euro annui della pensione. Ai pensionati che hanno un reddito da pensione di 4.500 euro mensile, spetterebbero ben 7mila euro di rimborso e una maggiorazione annuale della pensione di 2.800 euro circa, sempre dal 2015.

Oltretutto, il Governo si ritroverebbe a corrispondere i rimborsi con una tassazione agevolata rispetto a quella che sarebbe avvenuta nel caso in cui le Pensioni fossero state normalmente rivalutate: In pratica, se la rivalutazione, dovuta all'aumento del costo della vita, fosse avvenuta annualmente, l'imposizione fiscale sarebbe stata del 30%.

Nel caso di rimborso integrale invece, gli importi sarebbero tassati con un'aliquota media del 19%, apportando un notevole risparmio fiscale ai pensionati.

Il governo cercherà di limitare al massimo l'impatto della sentenza della Corte costituzionale sulle casse pubbliche, principalmente suddividendo gli esborsi con criteri di progressività; questo perché, nel caso in cui il totale stesso degli esborsi da sostenere dovesse essere superiore a mezzo punto di Pil, non adottando interventi correttivi, comporterebbe un indebitamento netto superiore al 3%, maggiore di quanto previsto dal patto di stabilità, traducendosi nell'apertura di una procedura d'infrazione per superamento del limite da parte della Commissione europea.