Nonostante i tanti annunci, i proclami e le notizie di un'Italia finalmente in ripresa grazie all'ausilio dei provvedimenti messi in campo dall'attuale Governo Renzi, arriva dalla Banca Nazionale un altro dato abbastanza negativo per il nostro Paese. A marzo, infatti, il debito pubblico è ancora in crescita con un aumento di circa 15 miliardi rispetto a febbraio. Insomma, l'Italia ha raggiunto un nuovo record per quanto concerne il debito nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri toccando quota 2.184,5 miliardi di Euro (il precedente era di 2169).

Del resto però va detto che nel DEF (Documento di Economia e Finanza), il governo aveva già previsto una tale negativa oscillazione che dovrebbe salire alla fine dell'anno dal 132,1% fino al 132,5% del Pil per poi ridiscendere nel 2016. L'incremento del debito però, segnala Bankitalia, è stato lievemente inferiore alle attese e al fabbisogno del mese in questione (circa 18,5 miliardi) grazie alla combinazione di alcuni elementi favorevoli per il nostro Paese. A partire dall'apprezzamento dell'euro e passando per l'emissione di titoli di stato con un valore nominale alto fino all'indicizzazione di alcuni titoli rivalutati secondo l'inflazione.

Nel computo totale inoltre, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di circa 14,2 miliardi mentre quello delle amministrazioni locali di circa 1,1 miliardi.

Sempre a marzo, invece, Bankitalia stima una crescita delle entrate tributarie dello +0,6% rispetto allo stesso periodo del 2014 (27 miliardi di Euro). Nel primo trimestre 2015 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 85,6 miliardi, in concreto in linea con quelle che si riferiscono allo stesso trimestre dell'anno precedente.

Il Codacons tra l'altro stima che il debito pubblico pesa oggi su ogni singolo cittadino addirittura per oltre 36.400 euro, soglia record mai raggiunta prima. In sostanza le tasse per gli italiani continuano a lievitare seppur di poco mentre il debito pubblico non accenna a diminuire.