Con una nota del 28 maggio scorso, l'Inps ha annunciato l'inizio della campagna RED 2015, le comunicazioni reddituali che l'Istituto chiede ai pensionati che beneficiano di trattamenti pensionistici con prestazioni integrative legate al reddito. Il Modello RED è un importante strumento che permette al pensionato e di conseguenza all'INPS di stabilire con esattezza l'importo delle prestazioni collegate alla pensione che variano in base al reddito del pensionato. Stiamo parlando per esempio delle Pensioni sociali, delle maggiorazioni sociali e delle integrazioni al minimo, cioè quegli importi che consentono ad un pensionato di prendere una pensione quanto meno pari al minimo prestabilito, rispetto a quella che gli toccherebbe in base ai contributi versati.
Già dal 2014 l'INPS non provvede più all'invio del modello a casa del pensionato ed è così anche quest'anno. Il pensionato deve scaricarlo dal sito INPS tramite il codice PIN oppure rivolgersi ad un intermediario tra quelli autorizzati.
Bisogna compilare il modello e inviarlo all'INPS sempre telematicamente entro il 15 settembre del 2015. Solo per i contribuenti che invieranno il RED e per quelli per i quali l'INPS sostiene che abbiano l'obbligo di effettuare la dichiarazione reddituale, ad agosto riceveranno a casa il bustone con tutti i modelli da compilare e riconsegnare. La novità di quest'anno è che non saranno obbligati a consegnare il anni modello RED quei pensionati con una età anagrafica pari o superiore a 75 anni che con il RED dello scorso anno hanno dichiarato redditi pari a zero.
Sarà obbligatorio invece presentarlo per i pensionati che hanno pensioni estere, complementari, redditi agrari e redditi da lavoro autonomo. Per i pensionati che hanno richiesto e ricevuto il codice PIN è possibile inviare la comunicazione direttamente autocertificando i redditi posseduti oltre alle pensioni, gli importi delle quali sono già in possesso dell'INPS.
Per tutti i pensionati senza autonomia informatica ci si potrà rivolgere a CAF e professionisti abilitati. L'INPS nella nota prima citata, sottolinea che il servizio che gli intermediari autorizzati offriranno al pensionato non va pagato poiché deve essere assolutamente gratuito perché convenzionato.