Giungono buone notizie sul fronte Inps per quanto concerne la scadenza per l'iscrizione al fondo Garanzia Giovani, prevista inizialmente per il 5 ottobre e che adesso slitterà al 15 del mese, consentendo una proroga di ulteriori 10 giorni. L'annuncio è giunto qualche giorno fa dall'Inps a conferma delle indiscrezioni già diffuse nelle ultime settimane.
La Regione Sicilia potrebbe fare una ulteriore eccezione, consentendo una proroga dei tempi ancora più lunga. L'annuncio è stato dato dall'assessore regionale al Lavoro, Caruso, che ha chiarito i motivi della concessione: 'La Regione è in testa in Italia relativamente a questo progetto, per questo abbiamo intenzione di usare tutte le risorse che abbiamo a disposizione al fine di allargare la platea degli aventi diritto e dare ulteriori opportunità lavorative per i giovani'.
Il programma Garanzia Giovani prevede un tirocinio della durata di 6 mesi che comporterà guadagni per 500 euro mensili per i beneficiari. Intanto non si placa la polemica sui ritardi nei pagamenti e sulle finalità dell'iniziativa. Di certo il fondo Garanzia Giovani non risolve il dramma della mancanza di lavoro al sud, dove il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli stratosferici negli ultimi anni. Secondo i sindacati il Fondo ha l'unica prerogativa di consentire ai giovani che riescono a beneficiare dei tirocini, di potere respirare, seppure per soli 6 mesi, aria d'impresa. Alla scadenza del periodo di tirocinio la maggior parte dei beneficiari tornerà ad incrociare le braccia.
Le polemiche della Cgil sugli abusi del Fondo Garanzia Giovani
Solo pochi giorni fa la Cgil Sicilia aveva criticato l'iniziativa del Governo, ritenuta un'occasione persa per impiegare in modo più proficuo i fondi europei. Secondo lo storico sindacato, il fondo Garanzia Giovani è servito a molte imprese per regolarizzare posizioni lavorative 'in nero' e per questo ha invitato le istituzioni a intensificare i controlli al fine di smascherare eventuali truffe e abusi. Spesso, il fondo di Garanzia Giovani è stato utilizzato dalle imprese per nascondere normali rapporti di lavoro, dove la finalità formativa è del tutto assente.