La crisi economica, si sta lentamente allontanando. Stati che crescono anche al di sotto dell'1% come l'Italia o poco più come la Francia sono sintomi di ripresa. Lo dicono i governi e dobbiamo ben sperare che la fase di ristrettezze di questi ultimi anni,stia passando per tutti. E se un paese come l'Italia è felice e contento, di crescere con lo zero virgola, ci sono invece paesi come la Cina, il Brasile e la stessa Germania, preoccupati per il loro pil in calo anche se pur lontani dalla crisi.
La Cina
Una crescita del 6,9% per la Cina la seconda economia al mondo è un po inaspettata se è paragonabile aquando il suo pil eraoltre il 20%.
In realtà è solo giunta la fine di un modellosocio-economico che ogni stato invidiava. Un cambio di rotta, di cui si sono accorti per primi le grandi industrie occidentali, che per anni, hanno trovato in questo paese il posto ideale per i loro guadagni. La Cina vista come meta ideale per manodopera a basso costo, consumi interni quasi nulli, grande liquidità per investimento. Oggi invece non è più cosi, e le stesse imprese fanno fatica a raggiungere risultati positivi con notevoli introiti. Gruppi che addirittura hanno visto scendere i loro guadagni quasi del 50%, come la Skf, prima produttrice al mondo di cuscinetti, a causa della crisi dell'industria ferroviaria cinese.
Il Brasile
Per il Brasile, si parla di recessione entrataufficialmente lo scorso agosto.
Un momento davvero delicato quello che sta vivendo oggi il paese sudamericano, alle prese con un inflazione a un millimetro dalla doppia cifra, e una disoccupazione che cresce a dismisura. Il prodotto interno lordo, è diminuito prevedendo di arrivare a fine anno a un calo del 3%. Il calo del prezzo del petrolio, il crollo dei prezzi e delle esportazioni stanno mettendo il governo a dura prova, nel risollevare un economia che sembra non conoscere ripresa.
A questo si è aggiunto lo scandalo di corruzione e appropriazione indebita del gigante petrolifero Petrobras che coinvolge politici e imprenditori. Il paese ad oggi nel caos sta organizzando uno sciopero dei lavoratori di proporzioni mai viste.
La Germania
Neanche ilpaese trascinatore dell'economia europea sta vivendo notti serene.
Un rallentamento per quest'anno dal 1,8 al 1,7% del pil, è quello che prevede il governo diAngela Merkel dovuto probabilmente al rallentamento dell'economia mondiale come Cina, Brasile e Australia. Ma per la Germania non c'è nessun allarmismo, nè crisi in vista il paese è forte, la disoccupazione è al 6,4%, la più bassa dal 1990. I consumi interni sono sostenuti con un unico neo: lo scandaloVolkswagen che ha fatto perdere un po di credibilità al paese.