La Banca Popolare di Vicenza sta per seguire lo stesso destino di Veneto Banca, con la trasformazione in Spa, l’aumento di capitale sociale fino a 1,5 miliardi e l’ingresso in Borsa entro la fine del 2016. E’ questo perché, nonostante i più di 5.500 dipendenti, i 41 miliardi di euro di attivo, la banca già nei primi mesi del 2015 aveva registrato una perdita di circa un miliardo di euro. Cosi’ dopo la sua trasformazione in S.p.a a seguito del decreto sulle popolari varato dal Governo è stata costretta anche a tagliare il valore delle sue azioni, portandolo da 62,5 a 48 euro.

Ma non è bastato perché già l’anno scorso la BCE aveva imposto alla Banca Popolare di Vicenza una drastica pulizia nei conti che ha generato non solo perdite e svalutazioni per miliardi di euro, ma anche la quotazione in borsa prevista nel Piano industriale varato da poco.

Decollo a breve di Veneto banca e Popolare di Vicenza in borsa

In primavera intanto è previsto lo sbarco in borsa di Veneto Banca, i cui azionisti hanno subito in meno di un anno una svalutazione delle azioni da 39,50 euro a 30,50 euro. Per arrivare ora agli attuali 7,3 euro, prezzo stabilito per poter esercitare il diritto di recesso. Il Piani industriale appena presentato da Veneto Banca, sicura di avere un utile già dall'anno prossimo, prevede inoltre il raggiungimento entro il 2020 di un CET1 ratio al 15,7% e di un ROTE al 7%.

Il Piano industriale di Banca Popolare di Vicenza prevede invece sempre entro il 2020 un CET1 ratio superiore al 12% e un ROTE pari al 8,6%. Per entrambe le banche poi ci sarà un rafforzamentodel sistema dei controlli interni e un nuovo Top manager, il ridimensionamento del portafoglio di crediti deteriorati attraverso la cessione di circa 1,5 miliardi di sofferenze, la riduzione dei costi e la gestione del personale.

Fra gli altri ambiziosi obiettivi del Piano industriale delle due banche venete c’è anche l’imminente dismissione della partecipazione detenuta in ICBPI (Istituto centrale delle Banche Popolari Spa) pari a 9,99% sia per Banca Popolare di Vicenza sia per Veneto Banca, che dovrebbe generare altre plusvalenze.

Cosa potrebbe succedere in futuro?

Molti analisti si sono però chiesi a che prezzo queste due banche riusciranno a rivendere le azioni una volta quotate in borsa. C’è infatti chi pensa che l’esiguo valore attuale delle azioni potrebbe scende ancora di più. L'aumento di capitale imposto dalla BCE entro il 2016 e i conti in rosso potrebbero infatti incoraggiare questi due istituti di credito malconci quasi a regalare le azioni penalizzando così i vecchi azionisti, i quali hanno già visto mandare in fumo molti dei loro soldi. Il colpo assestato al pubblico dei risparmiatori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza potrebbe non essere l’ultimo perché altre 11 banche popolari sono inserire nella lista nera degli istituti che essendo stati commissariati potrebbero seguire le loro stesse sorti.

Tutto ciò rischia di avere effetti molto negativi in primis sul sistema bancario nel suo complesso, ma anche sull’economia italiana. Ed è forse per questo che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha precisato che a breve si metteranno in capo tutte le risorse necessarie a creare un Fondo di solidarietà a sostegno dei risparmiatori più colpiti dalla svalutazione della Veneto Banca che negli ultimi tre anni ha accumulato quasi 2 miliardi di euro di perdite e i cui crediti deteriorati si aggirano intorno ai cinque miliardi di euro. Per info di economia premi tasto segui.