Le ultime affermazioni di alcuni esperti di economia lanciano un messaggio drammatico al mondo. Mentre il prezzo del petrolio continua a calare a picco e le borse di tutto il mondo crollano, gli analisti dellaRoyal Bank of Scotland di Edinburgolanciano l'allarme: 'Tremenda crisi finanziaria nel 2016'. Cosa fare allora? Il consiglio che arriva dagli analisti è quello di vendere tutti i titoli ad alto rischio che si possiedono. Adiffondere la notizia è stato il Guardian.

L'arrivo di una nuova crisi

Si tratta di un grido dall'allarme che di sicuro non passerà inosservato in Europa e nel nostro Paese in cui dal 2008 c'è una profonda crisi economica.

La crisi si starebbe, stando a quanto affermato dagli analisti dellaRoyal Bank of Scotland, risvegliando e con molto vigore. L'anno che si è appena aperto, ha iniziato a fare registrare crolli nelleborse di tutto il mondo e incombe il continuo e costante deprezzamento del petrolio che, nelleprossime ore, rischia di vedere il suo valore ridursi ulteriormente. L'Europa e il mondo non sarebbero quindi pronti ha riprendersidallacrisi nata nel 2008 ma anzi il 2016, stando alle parole pronunciatedagli analisti, sarà un anno catastrofico in cui l'unica ancora di salvezza potrebbe essere la vendita di tutti i titoli in proprio possesso.

Il crollo dei listini fino al 20 per cento

Lo scenario dipinto sembra quasi apocalittico ma Andrew Roberts, capo dell'ufficio adibito agli studi sul mercato della RBS, ha affermato che i mercati globali subiranno una forte contrazione durante l'anno che si è appena aperto causando una ingente perdita che si aggira tra il 10 e il 20 per cento per le borse americane ed europee.

A causare questa forte contrazione sarebbe stata, in modo particolare, la drammatica situazione affrontata dallaCina nell'anno appena trascorso che avrebbe scatenato una postuma reazione a catena. A rincarare la dose e confermare i sospetti della RBS è Albert Edwards, analista della Société Générale che ha affermato di vedere in questo 2016 l'arrivo di una crisi economica più cupa di quella che gettò nel panico l'economia globale dopo il 2008.