La banca potrà pignorare la casa del cliente che non ha pagato la rata del mutuo senza passare attraverso la sentenza di un giudice. E’ quanto prevede il decreto legislativo con il quale il governo recepisce la normativa europea sui mutui all’esame della Commissione Finanze della Camera.
Sulla norma, partita in sordina, ogni giorno che passa crescono le proteste da parte di una fetta sempre più larga del Parlamento che va Forza Italia a Sel e allo stesso Pd, mentre è il Movimento 5 Stelle a farsi promotore della protesta più energica arrivando a bloccare i lavori della Commissione Finanza e a far sospendere la seduta alla Camera in seguito alle intemperanze di alcuni suoi deputati.
La banca può espropriare la casa: cosa prevede il decreto pignoramenti
Secondo quanto previsto dalla normativa europea, una casa su cui è stato acceso un mutuo, entrerà nella disponibilità della banca se il proprietario non dovesse pagare sette rate del mutuo, anche non consecutive. Si tratta di un vero e proprio esproprio che l’istituto bancario potrà mettere in atto autonomamente senza dover ricorrere a costose procedure giudiziarie per ottenere il decreto di pignoramento dell’immobile.
Di fronte alle crescenti proteste, prima il Ministero dell’Economia e poi il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, hanno tenuto a precisare che il rischio di pignoramento dopo sette rate non pagate non è reale in quanto questa non è l’intenzione dell’Abi.
A conferma, sono arrivate assicurazioni dal governo circa l’intenzione di modificare la norma.
La protesta di M5S: ‘La casa non si tocca’
Rassicurazioni che non sembrano aver sortito l’effetto di placare gli animi tra le fila del Movimento 5 Stelle che ha portato la protesta davanti all’aula dove si sarebbe dovuta riunire la Commissione Finanze per prendere in esame il decreto, provocando il rinvio della seduta a domani.
La protesta è poi proseguita nell’Aula della Camera dove il presidente di turno, il grillino Luigi Di Maio, è stato addirittura costretto ad espellere tre suoi compagni di partito, insieme al Pd Emanuele Fiano.
La richiesta delle opposizioni, che ha trovato consensi anche all’interno del Partito Democratico, è quello di ritirare il provvedimento, non fidandosi delle dichiarazioni che promettono modifiche.
Queste, infatti, potrebbero andare solo nella direzione di cambiare la tempistica e la modalità del pignoramento, senza eliminare la sostanza del provvedimento che prevede la possibilità da parte delle banche di procedere al pignoramento senza la sentenza di un giudice.