Le banche vanno in sofferenza quando perdono la certezza sulla riscossione dei propri crediti, poiché i debitori cadono in uno stato d’insolvenza. E’ un fenomeno diffuso negli anni della crisi, ma oggi c’è un dato allarmante sulla sofferenza delle banche italiane: i crediti scaduti a maggio sono prossimi ai 200 miliardi di euro, valori massimi dall’inizio dell’anno.Il tasso di crescita delle sofferenze è in calo, ma il problema torna a farsi sentire in maniera importante, per istituti come il Monte dei Paschi di Siena. E allora che fare? Il premier Matteo Renzi, dopo aver rassicurato i risparmiatori italiani nel dopo Brexit, vede “alla portata” un accordo con la Commissione europea per la messa in sicurezza delle banche italiane, senza uscire dalle regole sui salvataggi, che contemplano la possibilità di interventi mirati, facendo una valutazione caso per caso.

La trattativa sull’asse Roma – Bruxelles, dunque, è in corso e, mentre il ministro dell’Economia Padoan rassicura i risparmiatori, la Cancelliera tedesca Angela Merkel sostiene che tutto sarà risolto in maniera positiva. Dietro l’ufficialità di certe posizioni resta la precarietà di un sistema che, per essere risanato, ha bisogno di essere ripensato, soprattutto a salvaguardia dei cittadini e non appannaggio dei banchieri, i cui stipendi sono cresciuti di oltre il 9% nel 2015.