Il prezzo del petrolio ferma di nuovo la sua corsa in prossimità dei 50 USD al barile per quanto riguarda il Brent, mentre il WTI, benchmark del petrolio venduto sulla piazza statunitense, non supera la soglia dei 49 USD al barile. Le recenti notizie, anzi, hanno fatto arretrarei prezzi del greggio ai 48,50 USD per il Brent ed ai 46,20 USD per un barile di WTI. La brusca frenata è dovuta in parte al rafforzamento del biglietto verde, il cambio eurodollaro torna a quota 1,11, ed in parte alle notizie che giungono dall'Iran che dopo la fine delle sanzioni cerca spazio per la propria produzione di greggio in un mercato dall'offerta già abbondante.
Petrolio, Iran e la fine delle sanzioni
Lo scorso gennaio sono state tolte le sanzioni che impedivano allo stato iraniano di esportare liberamente il petrolio greggio estratto nel Paese. Da allora il governo di Teheran è attivamente impegnato nel ripristinare un mercato che per circa un decennio ha sofferto le restrizioni al commercio internazionale. Ieri il ministro iraniano ha comunicato che l'Iranha intenzione di aumentare la produzione di petrolio di 200.000 barili al giorno (bpd), portando così entro marzo 2017 la produzione iraniana dai 3,8 milioni di bpd agli oltre 4 milioni prodotti prima di subire le sanzioni.
La questione sarà sicuramente al centro della riunione informale dell'OPEC che si terrà a finesettembre a cui parteciperà anche la Russia.
Anche alla luce delle dichiarazioni iraniane gli analisti considerano improbabile la riuscita di un accordo per bloccare la produzione di petrolio ed aumentare così i prezzi del greggio. Nel frattempo il governo iraniano continua con i lavori per il nuovo Iran Petroleum Contract, con cui il governo intende regolare le concessioni alle compagnie petrolifere internazionali per lo sfruttamento dei campi di estrazione.
Offerta abbondante e stoccaggi record
La mancanza di un accordo tra i membri dell'OPEC e l'arrivo sul mercato del petrolio iraniano fanno di nuovo temere gli operatori per un possibile eccesso di offerta di greggio sul mercato. Gli stoccaggi di petrolio rimangono abbondanti in tutto il mondo e negli Stati Uniti sono addirittura a livelli record.
Dopo il recente ribasso dei prezzi i trader attendono il rilascio dei dati sugli stoccaggi che la EIA rilascerà oggi alle 16.30 ora italiana. Le aspettative sono di un ulteriore incremento delle scorte di greggio di 1,2 milioni di barili mentre dovrebbero calare le scorte di combustibili.