Durante il weekend l'EBA (European Bank Authority) ha pubblicato i risultati deitanto temuti stress test sulle banche considerate sistemiche per il sistema bancario dell'Unione Europea. Si temeva che queste prove di solidità del bilancio delle banche in caso di scenari avversi, potessero palesare gravi difficoltà del sistema bancario italiano. I risultati, invece, sono stati incoraggianti e non hanno evidenziato nulla che già non fosse noto. L'unica banca a non superare gli stress test è stata MPS. Ma questo, appunto, già si sapeva. Qual è stata allora la risposta dei mercati nella prima seduta successiva alla pubblicazione dei risultati?

Forse la più inaspettata.

Delle cinque banche sottoposte agli stress test l'unica il cui titolo guadagna alla chiusura è proprio MPS, con un +0,58%. La banca più antica al mondo ha risentito positivamente dell'annuncio del piano di risanamento e, dopo essere stata pesantemente scontata nella settimana scorsa, oggi ha toccato il 2% di guadagno salvo poi arretrare nel finale di seduta. Per le altre banche, invece, è profondo rosso. Unicredit ha superato i test ma non ha brillato per solidità. Oggi è stata la peggiore e nella seduta odierna ha perso addirittura il 9,40%, poiché i mercati temono per un imminenteaumento di capitale. Male anche Ubi Banca (-6,20%) e Banca Popolare di Milano (-6,22%).

Nemmeno Intesa San Paolo si salva dall'ondata di vendite del comparto bancario. Chiude in negativo con una perdita di 3,50 punti percentuali, nonostante gli stress test avessero evidenziato la banca come tra le più solide d'Europa. Perdono terreno anche le banche quotate non direttamente coinvolte dagli stress test: Banca Popolare dell'Emilia Romagna (-5,67%), Banca Mediolanum (-3,05%), Mediobanca (-1,92%), FinecoBank (-1,13%).

Appesantito dal settore bancario il FTSE Mib è stato in territorio negativo per la maggior parte della seduta e ha chiuso con un perdita del 1,73%, a quota 16.554,83 punti al di sotto di quota 17.000 che aveva superato soltanto in apertura delle contrattazioni.