L'economia italiana ha interrotto la fase di crescita. Sono queste le parole che ha utilizzato Istituto di Statistica per descrivere lo stato attuale dell'economia italiana dopo la diffusione dei dati del secondo trimestre2016. E gli indicatori che anticipano la tendenza per il terzo trimestre non promettono beneenel mese di luglio fotografano un'economia italiana di nuovo indebolita.

Crescita del Pil

Il Pil italiano, da aprile a giugno, ha fatto registrare un incremento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incremento è tuttavia inferiore alla crescita dell'1% fatta registrare nel primo trimestre dell'anno.

Il rallentamento secondo l'ISTAT sarebbe dovuto alla debolezza della domanda interna che vede i consumi interni crescere di appena lo 0,1% per quel che riguarda la spesa delle famiglie e dello 0,3% per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione. Segnano addirittura una flessione gli investimenti fissi lordi con un poco incoraggiante -0,3%. La crescita economica resta quindi una chimera per l'Italia, eternamente impegnata nella riduzione del rapporto debito/Pil.

Anticipazioni Pil per il terzo trimestre

L'indicatore anticipatore dell'economia per il mese di luglio ènegativo e ciò non lascia ben sperare per i conti dell'economia italiana. Dovrebbe infatti proseguire la fase di debolezza che sta colpendo la nostra economia.

A soffrire di più delle prospettive poco rosee sono le imprese italiane il cui disagio è manifestato dall'indice di fiducia delle imprese manifatturiere, peggiorato sensibilmente negli ultimi mesi. La deflazione in Italia è continuata anche nel mese di agosto ed il perpetrarsi della situazione non facilita il compito delle imprese.

Nei dati del secondo trimestre non è poi compreso il potenziale contraccolpo dell'economia alla notizia dell'uscita della Regno Unitodall'Europa. L'annuncio è di fine giugno e, pertanto, si attendono proprio nel terzo trimestre i primi segnali di reazione dell'economia ad un Europa che dovrà fare a meno del Regno Unito.