L'Unione Europea torna a credere nell'Italia e nella sua ripresa. Ad affermarlo è il Commissario agli Affari Economici dell'UE Pierre Moscovici in un'intervista concessa a Bloomberg TV. Il commissario si trova in questi giorni a Washington per i lavori del Fondo Monetario Internazionale e riguardo alle vicende italiane ha dichiarato ''Ho fiducia che l'Italia, come sempre, se la cavera' e risolvera' i suoi problemi con il nostro aiuto".Il chiaro riferimento di Moscovici è ai moniti dell'FMI che, durante i suoi lavori, ha denotato come il lavoro dell'Italia, nonostante sia stato positivo, potrebbe non bastare se si guarda a tematiche come il bilancio e il sistema bancario.
L'apertura verso l'Italia è anche un messaggio di supporto e di vicinanza alle posizioni di Matteo Renzi. Il commissario agli Affari Economici dell'UE non parla nello specifico del prossimo referendum ma cerca, comunque, di allontanare quella che lui chiama "minaccia populista" dagli stati dell'Unione Europea: "In Italia c'e' una minaccia populista. E' per questo che sosteniamo gli sforzi di Renzi affinche' sia un partner forte all'interno dell'Ue''.
Il tema della flessibilità
Al centro del dibattito tra l'Italia e l'Unione Europea c'è la flessibilità. Renzi ha più volte chiesto flessibilità soprattutto sul tema del rapporto deficit/Pil ma era stato lo stesso presidente della Commissione Europea Juncker a stoppare il Premier dicendo che l'UE più volte aveva già dato ampi margini di manovra all'Italia.
Moscovici, invece, ha usato una mano più leggera parlando della flessibilitàin questioni limitate e precise, come immigrati e calamità naturali. Queste due tematiche sono certamente al centro del dibattito politico italiano e qualora si ottenesse flessibilità per tali questionesi potrebbetornare a respirare e a far quadrare più facilmente i conti.
Come ricordato ancora da Moscovici, l'UE non ha voglia di sanzionare chi non rispetta i patti perché questo potrebbe portare acreare un clima di poca fiducia nello Stato. Per questo motivo lo scorso anno l'Unione Europea non ha sanzionato la Spagna e il Portogallo.