"#Bratislava. Passo in avanti, ma piccolo piccolo", il tweet di Matteo Renzi dopo la partecipazione al vertice informale dei capi di Stato e di Governo dell'Unione europea in Slovacchia. Poche parole per dire tutto. O quasi. Il messaggio del presidente del Consiglio si conclude così: "Troppo poco. Senza cambiare politiche su economia e immigrazione, l'Europa rischia molto". Il premier è rimasto insoddisfatto delle conclusioni del vertice principalmente su due fronti, sollecitando un cambio di rotta sul piano degli interventi immediati riguardanti sviluppo e migranti.
E alla fine non si è presentato alla conferenza stampa congiunta con Angela merkel e Francois Hollande, evidenziando i punti di disaccordo con la cancelliera tedesca e il presidente francese, che hanno dimostrato compattezza e unità d’intenti all’insegna della collaborazione. Non è stato tempo perso Il vertice di Bratislava, ma secondo Renzi non ha rappresentato affatto un grosso passo in avanti in tema di migranti: non si sono dette cose nuove, e a questo punto sarebbe un grave errore pensare di fermarsi soltanto all’accordo con la Turchia. Necessitano intese anche con i Paesi africani, e non può che essere l’Europa a prendere l’iniziativa in maniera efficace e tempestiva.
Accordo Ue-Turchia
Nei giorni scorsi Angela Merkel aveva sottolineato il valore dell'accordo Ue-Turchia sui profughi, in un intervento al Parlamento, a Berlino, definendolo un vero e proprio “modello” per quelli da siglare successivamente con Egitto, Tunisia e altri Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Secondo la cancelliera tedesca la situazione di oggi è di gran lunga migliore rispetto a quella di un anno fa, anche se resta molto da fare.
L’austerity non basta
In tema di crescita, l’austerity cara alla Germania non ha dato i frutti sperati. Renzi è fermamente convinto dell’importanza di una chiara strategia di sviluppo. Ora c’è da pensare anche al “fiscal compact”. Le rigidità europee potrebbero rappresentare alla lunga un limite penalizzante per l’Italia, e non solo per il nostro Paese, anche se il premier lascia intendere che il Governo continuerà a impegnarsi in direzioni chiare, senza se e senza ma, per l’abbassamento delle tasse e per mettere in sicurezza le scuole della Penisola.
Insomma, chi fino a ieri parlava con insistenza di percorso avviato dal “direttorio a tre” Renzi, Merkel e Hollande, dovrà rivedere le proprie valutazioni. Il vertice di Bratislava è stato interamente dedicato a una diagnosi comune dello stato dell’Unione europea e, soprattutto, “alla discussione del nostro futuro”, si legge sul sito internet ufficiale del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Unione europea. Il primo, che definisce priorità e orientamenti, è composto dai capi di Stato o di Governo degli Stati membri dell’Ue, dal suo presidente e da quello della Commissione europea. Il secondo rappresenta i Governi degli Stati membri: è il luogo dove i ministri dei Paesi dell’Ue si riuniscono per coordinare politiche e adottare leggi.