Sul sito ufficiale del Concessionario per la riscossione, Equitalia, nella Home Page, da oggi c’è il modello per aderire alla rottamazione delle cartelle. Definizione agevolata ai sensi del DL 193/2016, così è intitolata l’area su cui cliccare per scaricare il modello e dare vita alla procedura prevista per questa specie di sanatoria. La corsa contro il tempo è iniziata ufficialmente oggi 07 novembre ed i contribuenti avranno tempo fino al 23 gennaio per presentare le domande. La scadenza è fissata come di consueto a 90 giorni dalla pubblicazione della misura in Gazzetta Ufficiale che è stata fatta il 24 ottobre scorso.
Cosa bisogna sapere
La definizione dei propri debiti con Equitalia ma non solo, questo l’oggetto della nuova rottamazione che è stata inserita nel Decreto Fiscale 193. Nel calderone dei debiti che possono essere sanati in via agevolata tutti gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, Monopoli, Dogane, INPS ed INAIL, che sono finite tra il 2000 ed il 2015 ad Equitalia, ma anche le multe del codice della strada ed i tributi locali, la cui riscossione viene consegnata spesso, dai Comuni , ad Enti diversi da Equitalia. Con la definizione agevolata vengono eliminati gli interessi di mora e le sanzioni, mentre restano caricati sul “groppone” del contribuente, oltre all’oggetto della cartella, cioè il tributo evaso, anche interessi di ritardata iscrizione a ruolo, diritti di riscossione e di notifica.
Per le multe spariscono gli interessi di mora e le maggiorazioni dei comuni, ma non le sanzioni. Risparmi ingenti rispetto alle somme attualmente dovute perché più vecchie sono le cartelle, più interessi di mora sono stati caricati e più evidentemente si risparmia. Pare che per ruoli del 2000, il taglio di quanto dovuto potrebbe arrivare anche al 60%, mentre più in generale, si pensa che la rottamazione porterà sconti in media tra il 30 ed il 45%.
Possono aderire anche quelli che hanno vecchi piani di dilazione o contenziosi in atto.
Alcuni suggerimenti
Il modello DA1 quindi è pronto per essere scaricato e consegnato. Essendoci tempo per aderire fino al 23 gennaio però, meglio usare cautela ed aspettare un po’. Innanzi tutto bisogna capire bene se tutti i comuni aderiranno alla rottamazione.
Infatti, la norma è espressamente indirizzata verso i ruoli aperti con Equitalia. Per multe e tributi locali è stata lascata l’opzione ai comuni se aderire o meno. Inoltre, in Parlamento sono stati già depositati oltre 1.000 emendamenti e molti di essi riguardano proprio questa particolare sanatoria. Le richieste infatti vertono nel voler considerare nel calderone dei ruoli su cui applicare la rottamazione, anche alle cartelle più nuove, cioè anche quelle 2016. Inoltre, viene chiesta più clemenza per quanto concerne le rate, che nel Decreto vengono lasciate alla scelta del contribuente, ma in un numero massimo di 4 a cadenza trimestrale, con la prima a giugno 2017 e l’ultima a marzo 2018. Il Decreto attualmente è all’esame della Camera e potrebbero esserci sorprese, anche se prevedere la possibilità di spostare in avanti nel tempo le rate, appare esercizio azzardato visto che l’idea che ha spinto il varo della misura è la previsione di incassare entro il 2017 circa 4 miliardi di vecchie pendenze.
Sul sito ci sono anche gli elenchi delle email a cui spedire le istanze, che sono diverse da regione a regione essendo la struttura di Equitalia divisa in Direzioni Regionali. Oltre che tramite Posta Elettronica Certificata, allegando copia del proprio documento di riconoscimento valido, l’istanza può essere presentata presso gli sportelli regionali di residenza dei contribuenti interessati. Nel modello quindi si sceglierà il numero di rate, su cui saranno caricati gli interessi legali, oggi al,% all’anno e le modalità di pagamento, perché si può optare anche per la domiciliazione bancaria delle rate, sul proprio conto corrente.