Equitalia chiuderà definitivamente nel 2017 ed ai contribuenti che hanno debiti residui vecchi, cartelle non pagate o che si stanno pagando a rate, viene offerta la possibilità di pagare in maniera agevolata. È la nuova rottamazione delle cartelle o sanatoria che dir si voglia, inserita nel Decreto Fiscale 193/2016 pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 24 ottobre. Da lunedì prossimo, il 7 novembre, Equitalia metterà on line, sul proprio sito ufficiale il modello di adesione alla sanatoria. Ai contribuenti sarà dato tempo fino al 23 gennaio 2017 per presentare richiesta, nei canonici 90 giorni dalla pubblicazione del decreto.

Come funziona la sanatoria

Tutti i contribuenti che hanno debiti con il Fisco, passati a ruolo tra gennaio 2000 e dicembre 2015, possono presentare richiesta di essere ammessi alla nuova rottamazione delle cartelle. La misura è valida per chi non ha pagato, per chi sta pagando a rate ed anche per chi ha contenziosi e procedure giudiziarie aperte nei confronti di Equitalia. Per chi sta pagando vecchi piani di dilazione, la rottamazione consentirà di bloccare i pagamenti ed attendere il ricalcolo da parte del Concessionario, con le nuove cifre dovute, nel caso in cui quanto già pagato non copra il nuovo debito ricalcolato. Per chi ha contenziosi aperti, bisognerà rinunciare a dare proseguo alle azioni intraprese.

La sanatoria prevede che dalle cartelle verranno eliminati tutte gli interessi caricati prima che il debito sia entrato nell’orbita di Equitalia e le sanzioni annesse. Saranno agevolate tutte le pendenze, per qualsiasi tributo ed anche per multe del Codice della Strada e tributi dovuti ad Enti Locali quali Comuni e Province.

In questo caso però bisognerà attendere l’adesione alla rottamazione da parte di questi Enti, perché il decreto parla di ruoli, mentre ci sono Enti locali che affidano la riscossione a canali diversi da Equitalia. In pratica verrà chiesto a questi Enti, che magari hanno affidato la riscossione di multe e tributi loro dovuti ad Enti che sono in liquidazione o stanno chiudendo, di accodarsi al decreto.

Necessario rivedere alcuni punti

Per le pendenze con questi Enti locali si possono già ipotizzare ritardi e slittamenti perché il tempo stringe e il decreto non appare chiaro su questo argomento. Se da un lato la rottamazione per i debiti verso Equitalia appare chiara, per le multe ed altri balzelli simili, una applicabilità immediata del provvedimento appare complicata. Inoltre, come riporta l’edizione odierna del quotidiano Il Giornale, con le dichiarazioni del relatore del decreto, il parlamentare del Nuovo Centro Destra Paolo Tancredi, c’è da rendere più appetibile la rottamazione. Il Governo conta di incassare 4 miliardi da questa operazione e sarà necessario dotare di maggiore appeal la misura.

Le rate previste infatti sono 4 e, per debiti di importi elevati, il problema di fare aderire i debitori è complicato. Sono soggetti che hanno ottenuto la possibilità di pagare in 72 rate da vecchi piani dilazionatori, ai quali oggi si chiede di pagare, un debito si inferiore, ma entro un anno ed in solo 4 rate. Infatti, la sanatoria prevede che, dopo l’adesione, Equitalia avrà 180 giorni per comunicare al debitore l’entità di quanto dovuto e le cifre delle 4 rate da versare. Si inizierà a pagare dal prossimo giugno 2017 e le prime due rate devono coprire 1/3 del debito, mentre il restante sarà dovuto nelle seconde due. Ad oggi, le date previste dovrebbero essere il 15 giugno, il 15 settembre, il 15 dicembre del 2017, per completare il pagamento nel marzo 2018 con l’ultima rata.

Adesso, il Governo dovrà valutare se estendere il numero delle rate per renderle meno pesanti di importo. In alternativa, si potrebbe allungare il termine per il saldo, ma in questo caso, l’incasso dei 4 miliardi previsto dal Governo sarebbe messo a rischio.