Le ultime notizie sulle Pensioni, negli ultimi tempi, non hanno spesso riservato novità positive per chi, ormai avanti nell'età, contava quanto prima di potersi congedare dal lavoro e godersi finalmente il proprio trattamento pensionistico.

Dalla Riforma Fornero in avanti si è assistito ad un costante movimento teso a spostare più in là la linea del traguardo per chi lavora ormai da tanti anni. Ad entrare in gioco sono stati molti fattori, tra cui la necessità di tenere in piedi il sistema previdenziale e renderlo sostenibile, ma anche l'aumento dell'età pensionabile in in linea con la maggiore aspettativa di vita così come comunicato dall'Istat e previsto per il prossimo anno.

Ultime notizie: la novità ufficiale

Proprio quest'ultimo dato rappresenta ormai una certezza. A dire la verità alcuni politici hanno marciato un pò sulla questione, ma la Riforma Fornero prevedeva già che lo slittamento divenisse automatico. In Italia si vive di più e dunque, come previsto dalla Legge, lo scatto era stato previsto. Fino al 2017 per raggiungere l'età pensionabile ed ottenere la pensione di anzianità sarebbe stato necessario raggiungere i 66 anni e 7 mesi. Adesso, invece, occorrerà arrivare a 67 anni.

Era una notizia che doveva solo essere ufficializzata e l'ufficializzazione è arrivata attraverso la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Ma c'è chi potrà godere della pensione anticipata ovvero coloro che hanno raggiunto gli anni di contributi sufficienti: 43 anni e 3 mesi di lavoro nel caso in cui si tratti di un uomo e 42 anni e tre mesi per la donna.

Ultime pensioni: delusi i sindacati

La notizia ovviamente non ha spiazzato quanti ben conoscevano che l'innalzamento dell'età pensionabile sarebbe stato un normale corso delle cose, considerate le norme esistenti. Sarebbe stato necessario che il Governo intervenisse per evitare che, successivamente alla comunicazione dell'Istat, si innestasse questo processo reso fisiologico, appunto, dalle regole dettate dalla Legge Fornero, che ancora a distanza di anni continua a destare non poche polemiche.

E non mancano ancora oggi le levate di scudi affinché questo possa essere l'ultimo scatto anagrafico, considerando che non tutti i lavori hanno lo stesso grado di sforzo fisico e di logorio.

Più che altro vengono ritenute insufficienti le 15 categorie che sono escluse da questo innalzamento dell'età pensionabile. Si tratta di circa quindicimila persone che per avere il privilegio di non subire l'innalzamento dell'età per la pensione vecchiaia dovranno aver svolto il proprio lavoro per almeno sette dei dieci anni che hanno preceduto il pensionamento ed avere versato come minimo trent'anni di contributi.