Il tema delle Pensioni rimane sempre sulla cresta dell'onda dell'attualità. Già, perchè è arrivata nelle ultime ore l'ufficializzazione di un destino ineluttabile e che era già stato pronosticato. L'Istat ha reso noto i dati sull'innalzamento dell'aspettativa di vita e, come la Legge Fornero prevede, è scattata automaticamente la necessità di arrivare a 67 anni per ottenere la pensione di vecchiaia a partire dal 2019, cinque mesi in più rispetto al precedente traguardo da tagliare.

Pensioni: news sempre in aggiornamento

Sul tema pensioni quello che nessuno dice è che il fatto che l'Italia sia un paese dove si invecchia bene e si vive di più è un problema.

Lo è perchè si fatica a dare vita ad una ripresa economica che sia netta. Lo è perchè si fatica ad inserire tanti giovani nel mondo del lavoro. Lo è perchè l'Inps più aumentano i pensionati, più faticherà a sostenere i costi che si avranno in futuro. E le maglie per accedere al sistema pensionistico si stringeranno sempre di più. Si tratta quasi di un processo fisiologico, per altro disciplinato ed indicato senza troppi giri di parole dalla già citata Legge Fornero. I dibattiti ed i tentativi di cambiare le cose non mancano, ma ad oggi le soluzioni, al netto di qualche misura come l'Ape Sociale e Volontaria, tardano da arrivare.

Baby pensioni

E naturalmente accade che monti la rabbia soprattutto per tanti lavoratori che dopo una vita di sacrifici in pensione ci vorrebbero andare.

Soprattutto quando si pensa agli errori che sono stati compiuti nel passato e di cui oggi si pagano inesorabilmente le conseguenze. A portare alla luce uno dei più gravi è il Corriere della Sera che mette in risalto come oggi si raccolga l'eredità pesatissima di una scelta compiuta nel 1973. Ormai quarantaquattro anni fa accadeva che alcuni dipendenti pubblici poterono andare in pensione in maniera quasi gratuita grazie ad una disposizione del Governo Rumor (Dc, Psi, Psdi e Pri).

Anni dove non si prevedeva che la crescita un giorno potesse arrestarsi. C'è chi, in quegli anni, riuscì ad andare in pensione prima dei trent'anni e che oggi ha lasciato sul groppone dei conti italiani circa 150 miliardi di euro. Gli effetti? Li conoscono tutti, le maglie dal 1992 in avanti sono sempre state meno larghe per accedere al vitalizio pensionistico. E secondo le stime entro il 2050 serviranno 70 anni per raggiungere la pensione. A pagare, dunque, come spesso accade saranno i giovani.