La sorte di Alitalia è legata a doppio filo ai risultati che usciranno dalle urne il prossimo 4 marzo 2018. È quanto si evince dalle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda rilasciate a margine del tavolo tecnico sull'automotive. Il ministro ha esplicitato i dubbi espressi alla sua persona dai 4 Commissari preposti dal Governo uscente alla trattativa. Questi avrebbero affermato di non poter giungere ad una conclusione positiva entro la data fissata per le Elezioni politiche in quanto i possibili pretendenti hanno chiaramente manifestato l'intenzione, prima di procedere a delle offerte formali, di attendere l'esito del voto.

Lo stato dell'arte su Alitalia

Di fatto, a contendersi Alitalia sarebbero, formalmente, due compagini. Da una parte, la tedesca Lufthansa, che però sarebbe interessata a rilevare la compagnia di bandiera italiana solo una volta che sia stata ristrutturata. Dall'altra, potrebbe formarsi una cordata composta da Air France -Klm, Delta, Easyjet e Cerberus. Ma il condizionale è d'obbligo in quanto proposte concrete ancora non se ne sono fatte. Anche se, da parte sua, Air France ha fatto capire di essere interessata quantomeno ad un mantenimento della partnership con Alitalia in Skyteam, un'alleanza internazionale di cui fanno parte anche Delta Airlines e China Airlines su un totale di 20 compagnie aeree.

Ma Jean Marc Janaillac, l'amministratore delegato del gruppo franco-olandese non ha voluto aggiungere altro per fare chiarezza, se non che si stanno valutando tutte le opzioni compresa l'acquisizione che, comunque, avrebbe un impatto sui conti del gruppo ancora non quantificato precisamente.

La situazione economica e lavorativa

Intanto, come affermato dal ministro Calenda, si continua a lavorare, in tutti i sensi. Per quanto riguarda il contratto di lavoro, governo e parti sociali hanno trovato l'intesa su una proroga dell'attuale fino al 30 aprile 2018. Successivamente c'è l'impegno formale di trovare un accordo sul rinnovo.

Per quanto riguarda il quadro economico generale della compagnia di bandiera, nonostante i conti siano in rosso e sia imprescindibile l'intervento di nuovi investitori che immettano capitali freschi, la cura a suon di tagli degli extracosti voluta dai tre commissari sta producendo dei risultati. Infatti, il bilancio 2017 dovrebbe chiudersi con ricavi in crescita dell'1%. È nel primo trimestre 2018 dovrebbero attestarsi sul più 3%.