Il Risparmiometro è il nuovo strumento ideato dall'Agenzia delle Entrate per tenere sotto controllo i conti ed evitare così che gli evasori fiscali riescano a farla franca. Un algoritmo è stato appunto ideato per lo scopo di controllare i conti correnti e fare il confronto con la dichiarazione dei redditi redatta dal cittadino. Il fisco è sempre più impegnato alla lotta contro l'evasione e dunque dopo il redditometro ha deciso di creare un nuovo metodo per scovare i 'furbetti' della situazione. Il primo elemento metteva a confronto le spese sostenute da un qualsiasi cittadino e la somma dichiarata nella dichiarazione dei redditi.
Naturalmente un cittadino non può sostenere un numero di spese maggiore al guadagno.
Ecco come funzionerà il risparmiometro
Il Risparmiometro fondato dall'Agenzia delle Entrate prenderà in esame due fattori: il primo dato sarà il saldo attualmente disponibile nel conto, mentre il secondo verrà fornito dalle banche e riguarda i rapporti tributari. Il totale del conto verrà poi confrontato con il reddito dichiarato per verificare che non ci siano incongruenze. Il reddito appunto colloca la famiglia in una determinata fascia e determina il risparmio che questa è in grado di ottenere con il proprio reddito. Se il risparmio dovesse superare quello ipotizzabile in base al reddito, scatteranno i controlli del fisco.
Per una maggior precisione, il risparmiometro controllerà anche i libretti di risparmio, le carte di credito, i depositi a titolo ecc. Nel caso in cui lo Stato dovesse riscontare delle incongruenze tra i due fattori sopra elencate, i cittadini interessati dovranno spiegare il perchè di tali anomalie.
Più di 20 miliardi recuperati nel 2017
Nel 2017 il fisco è riuscito a recuperare più di 20 miliardi di euro dagli evasori fiscali e quest'anno il fisco con il Risparmiometro spera di riuscire ad ottenere dei risultati migliori rispetto a quelli precedenti.
La sola rottamazione delle cartelle Equitalia ha portato allo Stato un incasso di ben 6,5 miliardi di euro. Tali successi hanno dunque invogliato i parlamenti come Paolo Gentiloni e Carlo Padoan ad incrementare sempre di più la ricerca e la battaglia contro gli evasori del fisco.
La cosa naturalmente ha un pò preoccupato i cittadini italiani, per via di un eventuale incongruenza a causa per esempio di una vincita o di una donazione.
Chi non ha nulla da nascondere non deve però temere nulla, dato che il Fisco prima di erogare una multa prenderà in considerazione l'eventuale altra provenienza della somma incriminata e ne valuterà la veridicità. Non ci resta dunque che attendere per scoprire quanto riuscirà a recuperare lo Stato in tal modo.